martedì 26 marzo 2019

L’ABOLIZIONE DELLA MALATTIA

L’ABOLIZIONE DELLA MALATTIA
Qualche decennio fa l'omosessualità era considerata una malattia mentale. Alcuni reazionari vorrebbero farla ritornare nel novero. Altri, invece, vorrebbero derubricare a "preferenze" anche gli altri disturbi. Non so se chiamarli reazionari, comunque mi sono simpatici e mi inserisco nel novero.
Propongo quindi di abolire per alzata di mano la malattia mentale.. Propongo cioè di considerarla come “una preferenza estrema, socialmente disapprovata".
Secondo questo schema gli alcolizzati sono persone che considerano il consumo di bevande alcoliche più prezioso dell'armonia familiare. Se potessero cambiare queste preferenze forse lo farebbero, tuttavia preferiscono continuare a bere forte nonostante la sofferenza delle loro famiglie.
Lo stesso vale per il depresso: ha magari una famiglia amorevole e una carriera di successo, ma vuole comunque uccidersi.
Negli anni '70 gli psichiatri classificavano l'omosessualità come un disturbo mentale. Io avrei obbiettato: disturbo mentale? No, è solo una “preferenza estrema, socialmente disapprovata”. Mi avrebbero risposto: pensi davvero che la gente scelga di essere gay? Qui va chiarita una cosa: essere gay significa preferire sessualmente le persone del proprio sesso. Questo non implica che i gay vogliano sentirsi in questo modo. Se esistesse un pulsante di conversione da gay a etero molti gay lo avrebbero azionato, almeno nel mondo intollerante degli anni sessanta.
Non è un gioco di parole, ci sono implicazioni di sostanza. Innanzitutto, le persone con preferenze estreme possono fare scelte alternative. Le persone con avversione al prezzemolo sono comunque in grado di mangiarlo, gli alcolisti sono in grado di smettere di bere. I depressi possono astenersi dal suicidio e gli omosessuali dai rapporti con partner dello stesso sesso. Questo è fondamentalmente diverso dalla mia incapacità di vivere 150 anni.
Inoltre, le persone con preferenze estreme restano comunque sensibili agli incentivi: gli alcolisti rispondono alle tasse sugli alcolici e alla pressione della famiglia. I genitori depressi spesso ritardano il suicidio fino a quando i loro figli sono cresciuti. E non ho motivo di pensare che certe “cure” dell’omosessualità possano avere degli effetti.
Inoltre, le persone con preferenze estreme possono comunque “lavorare” sulle loro preferenze, possono trovare modi più costruttivi per farvi fronte. Ad esempio, se sei estremamente depresso nonostante il grande successo di carriera, dovresti sperimentare modi nuovi di vivere, viaggiare, uscire dalla routine. Chissà che la cosa non ti giovi.

Alla malattia puo’ essere applicato lo stesso schema della normalità: anch’io vorrei essere meno pigro, più paziente, più estroverso, più amorevole, più ambizioso o più perseverante. Cio’ non significa che sia malato.

https://www.econlib.org/the-depression-preference/