lunedì 11 novembre 2019

MILLE MODI PER NON DIVENTARE VEGETARIANI

MILLE MODI PER NON DIVENTARE VEGETARIANI
Gli animali soffrono? Se hanno coscienza direi di sì.
Ma hanno coscienza del male che ricevono? Qui ci si divide ma ammettiamo che almeno in minima parte sia così.
Come vanno trattati? Non è facile dirlo ma se soffrono avendo coscienza di soffrire direi che bisogna tenerne conto, sono pur sempre "soggetti etici". Una soluzione di compromesso è questa: "etica kantiana per gli uomini e utilitaristica per gli animali". Tradotto: l'uomo è sempre un fine e mai un mezzo (principi) mentre l'animale puo' essere talvolta visto anche come un mezzo, sebbene il suo benessere va sempre tenuto in conto (utilità).
Ma perché molti "altruisti razionali", pur riconoscendo negli animali la capacità di soffrire, non sono vegetariani? Forse perché non credono che il vegetarianesimo sia una forma di altruismo efficace, c'é di meglio.
il vegetariano ingenuo pensa che, una volta considerato l'animale un soggetto etico rilevante, sia nostro devere non mangiarlo. E c'è anche la variante utilitarista del vegetariano ingenuo, quello che pensa: "poiché la sofferenza dell'animale eccede il mio piacere di gustarne le carni, allora diventa sbagliato macellare gli animali, almeno nel mio cado".
Non funziona così, impostare in questo modo il problema non centra la questione reale. La vera domanda da porsi èun'altra, non se il mio sacrificio nel rinunciare alle carni sia inferiore ai danni procurati all'animale ma se l'opzione vegetariana sia il modo migliore di fare del bene, oppure se possiamo spendere meglio le nostre limitate energie.
Diventare vegetariani perché il sollievo dato agli animali è maggiore rispetto al nostro sacrificio è come donare a una ONLUS presa a caso. Si può fare di meglio, per esempio si può donare ad una Onlus efficiente che si impegna per una causa valida. Il rischio cioè è quello di sottrarre risorse a cause più meritevoli.
Per esempio, se anziché assumere pasti vegetariani voi decidiate di assumere pasti più frugali risparmiando sui costi, avrete a disposizione un gruzzolo da destinare a cause alternative. Altro esempio, potreste sostituire il sacrificio dei pasti vegetariani rinunciando alla pausa caffè sul lavoro aumentando così la vostra produttività.
C'è poi un'altra questione differente ma imparentata con la prima, discende dala domanda: "il sacrificio dell'essere vegetariani quanto pregiudica la vostra produttività?" La risposta varia da persona a persona, alcune persone più di altre, per esempio, trovano difficile concentrarsi quando sono infelici. In altri casi c'è addirittura il piacere di sacrificarsi, la gioia e l'orgoglio di affiliarsi a una minoranza moralista. Ci sono poi anche i benefici in termini di salute da mettere sulla bilancia. D'altro canto, praticare il vegetarianesimo comporta stressanti costi informativi, occorre spendere più tempo per mettere assieme il proprio menù conservando una sufficiente qualità nutrizionale, bisogna leggere con cura un sacco di etichette. In passato essere vegetariani creava deficit di creatina con perdite di circa 5 punti nel rispettivo IQ, oggi è possibile integrare queste perdite ma cito ugualmente questo fatto per far capire di cosa sto parlando.
È chiaro che a questo punto ognuno è tenuto a fare i suoi calcoli, in quelli che espone Kate Grace l'opzione vegetariana non spicca per saggezza, si può fare di meglio, ad ogni modo vi lascio alla lettura e alle sue tabelle. Per quanto mi riguarda penso che mettere al mondo un bambino e renderlo sufficientemente felice stornando su di lui i sacrifici che ci imporrebbe il vegetarianesimo sia una scelta particolarmente azzeccata per chi vuole aumentare ricchezza e felicità sul nostro pianeta.
METEUPHORIC.COM
I have lately noticed several people wondering why more Effective Altruists are not vegetarians. I am personally not a vegetarian because I don’t think…