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TU E IL TUO BACKUP
TU E IL TUO BACKUP
Per caricare la mente di una persona in un ambiente digitale, dovrebbero essere risolte almeno due sfide tecniche. Innanzitutto, avremmo bisogno di costruire un cervello artificiale standard fatto di neuroni simulati. In secondo luogo, avremmo bisogno di scansionare il cervello biologico reale di una persona e misurare esattamente come i suoi neuroni sono collegati tra loro al fine di porci in grado di plasmare allo stesso modo, tramite una stampante, quel modello nel cervello artificiale standard. Nessuno sa se questi due passaggi potrebbero davvero ricreare la mente di una persona o se anche altri aspetti più sottili della biologia del cervello devono essere copiati, in ogni caso si tratterebbe di un buon punto di partenza.
Supponiamo che decida di sottoporre a scansione il mio cervello e di caricare la mia mente su un pc. Nessuno sa cosa comporterà il processo, ma poniamo che una mente cosciente si risvegli nel pc e dia delle risposte alle mie domande. Quella mente ha la mia personalità, i miei ricordi, la mia saggezza e le mie emozioni... la mia anima. Lui stesso pensa di essere me. Può imparare e ricordare cose nuove, le sue connessioni sinaptiche continuano ad evolvere con l'esperienza esattamente come le mie.
Ipotizziamo che il mio emulatore si ritrovi in un ambiente di videogiochi simulato. Se quel mondo è reso bene, assomiglierà molto al mondo reale e il suo corpo virtuale sembrerà un corpo reale. Forse il mio emulatore convivrà con un'intera popolazione di altre persone caricate digitalmente. Odore, gusto e tatto potrebbero essere attivati grazie all'enorme larghezza di banda disponibile per gestire quelle informazioni. Il mio emulatore potrebbe pensare: “ah, qui sto proprio bene, questo ambiente digitale è proprio confortevole. Possa il cloud computing durare indefinitamente! ”.
Il tuo emulatore sentirà e imparerà esattamente come te, avrà la tua stessa memoria. Viene il dubbio che siate la stessa persona!
La cosa più naturale è vederlo come un tuo gemello. Un gemello nato da un adulto, quindi praticamente identico a te. Se nel processo di copia tu dovessi morire potrebbe essere tranquillamente te. Ammettiamo che tu commetta un omicidio. Quando stai per essere preso entri nella stanzetta dello scanner e premi il bottone della copia uccidendo il tuo vecchio "io" e facendo nascere nel computer il tuo nuovo "io". Ecco, se queste due identità fossero differenti nessuno potrebbe incolparti del delitto commesso. Sarebbe l'uovo di Colombo per i criminali! Il sistema giuridico sarebbe costretto a considerare la tua copia come un te stesso e condannarla per il delitto commesso da te.
Se invece la copia prevede la tua sopravvivenza le cose sono più complicate. Essendoci due corpi distinti tu negherai l'attribuzione ad essi della medesima identità. Ma il nostro senso della continuità fisica con il passato è in gran parte un'illusione. Ospitiamo un sostanziale ricambio di molecole e particelle. Solo la persistenza della memoria è la variabile chiave per identificare se stessi.
Tuttavia, i due esseri (tu e il tuo emulatore) sono isolati l'uno dall'altro. Eppure c'è chi sostiene che le due coscienze appartengono alla medesima persona, sono entrambe "io". Se una di queste due coscienze finisce in modo permanente, allora una parte di me finisce ma l'altra me continua. Diventerebbe possibile morire al 50%. Il fatto che abbia diverse linee di coscienza contemporaneamente può sembrare strano, ma accade già oggi. Potremmo rispolverare lo schema quantistico dei "molti mondi" per descrivere al meglio la cosa.
Il mondo digitale in cui vive la copia (se la copia non è incorporata in un robot fisico) interagirà con il mondo fisico in cui viviamo. In fondo viviamo già in un mondo in cui già oggi abbiamo vite reali e vite digitali parallele. Potrei fare dell'emulatore il mio emissario nel mondo digitale. I due cervelli (quello reale e quello digitale) potrebbero essere sincronizzate in automatico affinché le esperienze del primo si trasfondano nelle esperienze dell'altro a intervalli regolari. L'ambito digitale sarebbe semplicemente un'altra regione del mondo in cui io agisco attraverso un prolungamento della mia mente, così come la mia auto è il prolungamento delle mie gambe. Con il mio emulatore potrei viaggiare nello spazio: mando lui - magari in una ricostruzione virtuale dello spazio - e poi mi sincronizzo. Tramite i backup potrei avere molti "io" di riserva, non si sa mai. E' probabile che sia facile ed economicamente vantaggioso velocizzare il mio emulatore: avrei una versione di me più intelligente e più brillante.
Non vi piacerebbe "caricarvi" su un pc? Avere una doppia/tripla vita? Poter vivere 10 vite in una? Poter far lavorare "loro" e ritirarvi dagli affari? Ah no, dimenticavo, "loro" sono "te". Mi spiace, niente pensione.
Questo libro indaga le ripercussioni socio-economiche di un mondo del genere. La filosofia non interessa l'autore, e nemmeno i dilemmi etici. Le domande che si pone sono più concrete: quanto guadagneremo? Come saranno le diseguaglianze? Che fine farà la religione? Come verranno trattati i pochi umani in carne ed ossa (giusto qualche miliardo rispetto ai molti miliardi di emulatori)? Che pericoli corriamo? Eccetera, eccetera, eccetera.
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