I PIEMONTESI RISARCISCONO
Ammettiamo che l’unità d’Italia sia stata compiuta ai danni dei meridionali, i quali ora chiedono un risarcimento al nord. Come potrebbero sostenere tale pretesa?
Supponiamo che Giovanni venga erroneamente privato della sua libertà – diciamo che la polizia posiziona in modo fraudolento le sue impronte digitali sulla scena di un crimine per ottenere la condanna. Dopo aver passato anni in prigione, questa ingiustizia viene alla luce. Giovanni avrebbe senza dubbio diritto a una compensazione finanziaria significativa. Questa compensazione sarebbe finanziata dai contribuenti, anche se non avevano commesso loro l’ingiustizia. Inoltre, se Giovanni dovesse morire in prigione, sarebbe diritto dei figli ricevere il risarcimento, anche se non erano loro le vittime che hanno subito l’ingiustizia.
Ovviamente ci sarebbe molto di più da dire sulle riparazioni, ma prendo questo caso per affrontare due delle principali obiezioni: (1) i cittadini non dovrebbero pagare per ingiustizie che non hanno commesso e (2) non è richiesto un risarcimento perché le vittime originali dell'ingiustizia non possono essere risarcite.