domenica 16 giugno 2019

PUBBLICARE, PUBBLICARE, PUBBLICARE...

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La gran parte degli articoli pubblicati sui giornali scientici sostiene tesi false (*) ma con un reale supporto fattuale. Come è possibile? Segue esempio.

La tua teoria è che mangiare cipolle riduce il rischio di Alzheimer. Per testarla, ti trovi un campione di anziani di cui dovrai rilevare in qualche modo il declino cognitivo e le abitudini alimentari. Poi esegui una regressione con il degrado cognitivo come variabile dipendente e il consumo di cipolle come variabile indipendente. Sfortunatamente, poniamo ch questa relazione non sia statisticamente significativa. Riesegui allora la regressione, questa volta separando uomini e donne. Quindi separa per genere. Quindi per razza e genere. Quindi per residenza. Quindi limitati a persone con più di 80. Quindi a persone con più di 90 anni. Quindi, segmenta in tre intervalli il consumo di cipolle: frequente, occasionale e nullo. In quattro intervalli. In cinque intervalli. Se ancora non trovi niente combina in tutti i modi possibili queste distinzioni. Qualcosa troverai, come minimo un paio di relazioni significative. Alla fine potrai scrivere un articolo intitolato, che ne so: "Effetto cognitivo sul consumo di cipolle presso le ultraottantenni afroamericane".

(*) occorre essere originali, e le tesi vere o sono ovvie o sono già state scoperte.