La conosce te la storia della "silvicoltura
scientifica" nella Prussia del XVIII secolo? I razionalisti
dell'Illuminismo notarono che i contadini, quei coglioni, si limitavano ad
abbattere alberi a casaccio cresciuti nelle foreste. Così hanno elaborato un
piano: eliminare tutte le foreste e sostituirle piantando copie identiche di
abete norvegese (l'albero a più alto rendimento di legname nell’unità di tempo)
in una griglia rettangolare uniforme. In questo modo diventava possibile
procedere abbattendo milioni di alberi in poco tempo massimizzando la
produzione di legname. Ma qualcosa andò male. L'ecosistema impoverito non
poteva ospitare gli animali selvatici e le erbe medicinali che sostenevano i
villaggi contadini circostanti, causando così un collasso economico. Le file
interminabili di alberi identici erano poi un perfetto terreno per le malattie
delle piante e gli incendi boschivi. Anche i complessi processi ecologici che
hanno sostanziavano il suolo hanno smesso di funzionare, così dopo una
generazione gli abeti rossi della Norvegia sono cresciuti rachitici e
malnutriti. Eppure, per qualche motivo, tutte le persone coinvolte sono state
promosse e la "silvicoltura scientifica" si è diffusa in Europa e nel
mondo.
Ecco, questo schema si ripete con regolarità sospettosa
attraverso la storia, non solo nei sistemi biologici ma anche in quelli
sociali.