I libri fanno bene a tutti o sono solo la voce della plutocrazia?
Mah, quelli inferiori alle 150 pagine, in genere al servizio della vanità di chi li scrive.
Mah, quelli inferiori alle 150 pagine, in genere al servizio della vanità di chi li scrive.
Platone si è espresso in merito nel Fedro: il libri generano dimenticanza nelle anime degli studenti, che non useranno più i loro ricordi e si affideranno ai caratteri scritti scordandosi la propria storia. Il libro è un aiuto artificioso alla memoria da cui non scaturisce la verità ma solo una sua parvenza; si leggerà ma non si imparerà nulla accontentandosi di quella noiosa compagnia e dello spettacolo fornito da una saggezza non sorretta dalla realtà.
Interessante anche il confronto tra il reddito medio degli scrittori e quello dei cittadini.