giovedì 27 febbraio 2020

CAPUA vs BURIONI

CAPUA vs BURIONI
Ma perché nessuno chiede a Burioni, Capua, Gismondo, D'Anna, Borrelli, Puccetti, eccetera di praticare la nobile arte della scommessa accademica? Di competere onestamente facendo predizioni precise e confrontabili a posteriori su valori concordati? Perché costoro che si dicono esperti - come tutti gli esperti - vantano solo credenziali prestigiose ma nessun record track predittivo? Perché l'unica cosa a cui dobbiamo assistere quando si confrontano sui social è una serie di deprimenti scaramucce adolescenziali in cui nessuno cambierà idea? Se non cambia idea l'adolescente che la sua idea non sa difenderla, figuriamoci un accademico che ha passato la vita a coltivare la retorica della disputa!
Personalmente, mi sono sempre chiesto il perché non chiediamo mai agli esperti cio' che è più ovvio, ovvero di competere lealmente e ripetutamente affinché li si possa giudicare dai risultati anziché dai dotti discorsi.
Ma il problema è più generale: perché sembriamo così sorprendentemente disinteressati alla capacità previsionale degli esperti? I meteorologi TV di solito non vengono scelti in base alla precisione delle loro previsioni. I manager non vengono ingaggiati sulla base di una documentata capacità di anticipare gli eventi. Il record track dei più prestigiosi editorialisti di politica estera ci è del tutto sconosciuto (anche perché non esiste).
Se non chiediamo l'ovvio, cosa chiediamo agli esperti? Tre ipotesi.
1) MEDIA. Considera le possibili funzioni degli esperti sui media. I lettori dei giornali vogliono imparare ed essere intrattenuti da commenti intelligenti, arguti, e magari il più accessibili possibile. I lettori vogliono divertirsi ma al contempo abbeverarsi al sapere "alto" in modo poi da mostrarsi a loro volta brillanti e di buone letture quando affronteranno le loro discussioni. Una funzione del genere è svolta al meglio da esperti con capacità impressionanti, credenziali di prestigio e posizioni "filosofiche" originali, sono questi soggetti che sapranno crearsi un pubblico di affiliati. L'arida capacità previsionale non rientra tra i requisiti.
2) ACCADEMIA. Considera ora la funzione e il ruolo degli accademici. Gli accademici sono principalmente selezionati e premiati per la loro straordinaria padronanza di strumenti e metodi accademici difficili. Studenti, giornali e comuni cittadini possono trarre vantaggio dall'affiliazione con un soggetto accreditato e dalle capacità decisamente inusuali nel dominio di una materia complessa. L'accademico di successo sa sempre citare la frase giusta al momento giusto. In questo senso, la padronanza della tecnica e del gergo premia molto di più dell'accuratezza predittiva.
3) IMPRESA. Considera la funzione dei manager, sia pubblici che privati. Essendo personalità potenti e portando filosofie interessanti, questi leader possono ispirare e motivare una massa di persone e farle sentire parte di una squadra. I manager in azienda sono degli "operatori culturali", impiantano una cultura d'impresa seducente e invitano i "collaboratori" a farne parte e sentirsi coinvolti. Tale funzione può essere addirittura minacciata da un chiaro monitoraggio delle capacità previsionali del leader.