sabato 22 febbraio 2020

12 SEGNI DEI TEMPI

12 SEGNI DEI TEMPI

- Entra in un ufficio, togli tutti gli schermi e ti ritrovi proiettato nel 1973.
- In quasi tutto l'OCSE i tassi di fertilità sono ben al di sotto di quelli necessari per la sostituzione della popolazione. Stiamo sparendo.
- Vai al cinema e ti becchi solo remake. Gli anni 2000 sono il decennio con più remake in assoluto. Il record nel 2005: 33 rifacimenti. Per il resto film tratti da libri e serie che rimasticano all'infinito gli stessi spunti.
- L' effetto Flynn s'inverte. Studi in Danimarca, Norvegia e Regno Unito hanno dimostrato che l'effetto Flynn non solo è terminato, ma che in realtà le nuove generazioni presentano una una diminuzione dei punteggi medi nei test IQ.
- La produttività si è fermata quasi ovunque. Quella che era una nostra prerogativa sta diventando comune. E' l'Italia che contagia il mondo, non il contrario. Lo stesso dicasi per la crescita.
- In politica il populismo è la regola.
- Sempre meno nuove iniziative imprenditoriali. Chi esce dalle scuole d' eccellenza, anziché intraprendere, cerca di infrattarsi nelle banche di investimento o nella consulenza manageriale.
- Le case costano troppo, specie nelle grandi città. Una pletora di regolamentazioni tiene lontana la gente dai posti dove ci sono i lavori meglio pagati.
- Malessere letterario. Gli scrittori insigniti delle massime onorificenze tendono ad immatricolarsi nelle stesse università, a laurearsi e specializzarsi nelle stesse università e infine ad insegnare nelle stesse università.
- Chiara tendenza per oggetti retrò e datati. Mobili degli anni '70, musica degli anni '80, abiti degli anni '90. Siamo necrofili che amano il contatto con le sigle dei vecchi cartoni, quando non di carosello.
- Le imprese mantengono presso di loro liquidità spaventose!
- Proliferazione sul web di gente che ridacchia in continuazione. Passa la vita a ridacchiare ma non sembra divertirsi granché.
eccetera eccetera eccetera
Sono 12 segni di decadenza. Poi dice "arriva il fascismo". Dove c'è decadenza, il fascismo in qualche modo si fa vivo.
Ma forse gran parte di ciò è facilmente spiegabile: c'è così tanto da godersi semplicemente sedendosi davanti al proprio schermo ed esplorando le nicchie culturali di YouTube o imparando la teoria dei giochi online o semplicemente giocando ai videogiochi, che le realizzazioni nel mondo reale non ci appassionano più. La realtà virtuale ci offre il paradiso, e poiché siamo tutti diversi ognuno lavora per fabbricarsi il suo isolandosi dagli altri e contribuendo alla frammentazione generalizzata. Forse il paradosso di Fermi si spiega anche così: le società avanzate diventano introspettive e cessano di esplorare l'universo, ecco perché gli alieni non hanno ancora bussato alla nostra porta. L'uomo del futuro non è un Jetson a bordo di macchine volanti ma una specie di stilita immobile sulla sua stele che divora informazioni. Avere un piccolo appartamento, una connessione veloce ad internet ci soddisfa quanto realizzare un programma spaziale che sbarca sulla luna. E che ce ne importa se crolla un ponte? Mica dobbiamo usciere di casa noi, noi facciamo tutto da qui. Forse dovremmo misurare la crescita economica diversamente per scoprire che non andiamo poi così male.