COSE IMPARATE STAMATTINA SUL VIRUS
Ma perché si litiga tanto sulle statistiche che confrontano il coronavirus e l'influenza stagionale? i numeri non sono uguali per tutti?
Da quello che ho capito, le statistiche impiegate nei confronti sono significative solo se fatte su campioni ampi, omogenei e possibilmente su casi "giunti a esito" (morti o guariti). L'omogeneità richiede cioè che ci si riferisca solo a persone della stessa età, che vivano nello stesso ambiente sociale/relazionale, che godano del medesimo stato di salute e che fruiscano dello stesso sistema sanitario.
Ma queste statistiche non sono disponibili, cosicché cerchiamo di immaginarcele dai dati grezzi che abbiamo in mano. Si tratta quindi di "proiettare", di "stimare". Da qui le divergenze di valutazione. In questa fase darei più credito ai mercati delle scommesse che ai luminari.
Faccio solo un esempio (gli altri potete inventarveli voi): per l'influenza stagionale esiste un vaccino, per il coronavirus no, cio' significa che il coronavirus infetterà una quota di soggetti deboli molto più elevata. Ne conseguirà una mortalità decisamente più alta anche a fronte a un'aggressività del virus non particolarmente devastante. In questo senso chi dice che il coronavirus farà una "strage" e che non è particolarmente aggressivo potrebbe mandarci in confusione senza contraddirsi.
Un ultima cosa la vorrei dire sulle critiche più comuni rivolte ai provvedimenti presi in Lombardia. Di solito sono di questo tenore: "ma perché hanno chiuso le scuole e non i mezzi pubblici?".
Da parte mia mi sento di poter dire che lo scopo non è isolare i focolai del virus (operazione ormai troppo difficile) ma diluire i contagi in modo da non avere picchi che mandino in crisi i servizi sanitari. E' un po' il concetto di contagio controllato di cui parlavo nel mio post di settimana scorsa. In questo senso è normale proibire certi eventi e non altri.