IL BUCO
Una nave puo’ andare a fondo per una falla nella chiglia oppure perché sorpresa dalla tempesta, un sistema economico idem: puo’ soffrire perché guasto oppure perché sorpreso da eventi esterni anomali. Ad ogni crisi gli economisti si accapigliano per capire se si tratta di “buco” da riparare (crisi dell’offerta) o di una "tempesta" da sedare (crisi della domanda). Nel primo caso gridano ai politici: + riforme! + riforme!, nel secondo gridano al banchiere centrale + moneta!, +moneta! (con qualche sopravvissuto keynesiano a fare l’originale invocando il fantomatico “stimolo” che, beninteso, si farà regolarmente perché piace tanto alla politica).
Ma attenzione, quando vedi una nave in difficoltà nella tempesta il caso è comunque ambiguo, dove mettere mano? Potrebbe soffrire il mare in burrasca, oppure potrebbe essere entrata nella tempesta avendo già un buco nella chiglia. Uno dice: ma scusa, basta chiedere all’ equipaggio, loro sanno. Purtroppo non è così semplice perché la presenza di una falla trascurata è responsabilità dell’equipaggio mentre la tempesta del buon Dio, è chiaro allora che difficilmente l’equipaggio incolperà se stesso (siamo fatti così): la psiche umana rimuove le colpe, specie se c’è un'occasione d'oro per dimenticarsele.
Allora forse è meglio ricordare alla nave-Italia che in fondo alla sua chiglia c’è un bel buco grande come una casa, ed è quindi vano prendersela con il padreterno (alias Europa). Il miglior modo per rendersene conto è confrontare la nostra imbarcazione con la nave-Spagna visto che insieme siamo entrati e usciti dalla tempesta (finanziaria), senonché la nostra barca continua a beccheggiare in modo spaventoso. Vogliamo riparare o no?