martedì 25 settembre 2018

POST Caro Singer, il Terzo Mondo non è un bambino che annega


If we’re going to have an analogy, perhaps the following would be better: the world’s poor are not like children in a pond, and they do not need to be pulled out by nobly motivated Westerners.  They are people, perfectly capable of swimming and rescuing themselves, who are trapped in a pond surrounded by fences keeping them from escaping on their own initiative.  What they need, what they really need, is for those fences to be taken down.  They need the removal of the barriers that keep them in a position where they need help.  Such an analogy would recommend protecting people’s productive rights, improving their access to markets around the world, and freeing their ability to migrate...
What they need is not charity but opportunity...
Singer vs. Horatio Alger, by Bryan Caplan https://www.econlib.org/singer-vs-horatio-alger/

CARO SINGER, IL TERZO MONDO NON E’ UN BAMBINO CHE ANNEGA…
Di analogie ce ne sono di migliori. Il mondo povero non è come un bimbo che annega nello stagno, non è una persona che ha bisogno di protezione, non deve essere salvato da un occidente nobilmente motivato.
I poveri del mondo sono persone perfettamente in grado di nuotare e soccorrere se stessi, però sono come in trappola nelle loro case. Ciò di cui hanno bisogno, ciò di cui hanno veramente bisogno, è che queste barriere vengano abbattute. Hanno bisogno della rimozione delle barriere che li mantengono esclusi. L’analogia della trappola illumina meglio il loro reale bisogno: la possibilità di migrare laddove essere più produttivi. Non serve la carità, serve l’opportunità