sabato 22 settembre 2018

L’IDEALE DELLA DEMOCRAZIA SENZA ELEZIONI

L’IDEALE DELLA DEMOCRAZIA SENZA ELEZIONI
La democrazia è il regime politico migliore che abbiamo escogitato, tuttavia conserva molti difetti. La cosa non sorprende:
1. L’elettore medio è ignorante. Ignora i dati oggettivi della realtà su cui è chiamato a pronunciarsi.
2. Quando non è ignorante si informa in modo selettivo, e quindi sviante.
3. Quand’anche possieda i dati non sa metterli insieme, non sa collegarli poiché non ha un’idea delle scienze sociali, nemmeno dei modelli più elementare.
4. L’elettore non ragiona come chi cerca la verità ma come chi crede a quel che vuole credere.
5. L’elettore è tribale, esempio: non vota a sinistra perché abortista ma è abortista perché di sinistra.
Non si tratta di “colpe”, beninteso, l’elettore è così perché ha forti incentivi ad essere così: perché mai dovrebbe spendere soldi e tempo ad informarsi? Perché dovrebbe farlo in modo equilibrato? Perché mai dovrebbe ragionare? Perché mai non dovrebbe divertirsi con la politica?
L’elettore medio, in sostanza, è un preoccupante fascio-socialista. Ma allora perché la democrazia funziona?
In genere perché cio’ che funziona non è mai un regime democratico ma una democrazia liberale, ovvero una democrazia molto limitata in cui si vota raramente e su temi vaghi: l’elettore ha così l’impressione di “partecipare” e si tranquillizza, questo a prescindere dal fatto che decida ben poco nel concreto. Un progresso consisterebbe nel far pesare ancora meno la sua presenza senza scalfire l’illusione partecipatoria. In questo senso il progetto UE ha fallito clamorosamente, l’opinione dei cittadini è stata accantonata in modo scoperto con tutte le perniciose conseguenze del caso. Anche a causa di questo fallimento spira oggi una funesta aria di democrazia diretta, ovvero di democrazia reale.
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Against Democracy