venerdì 21 settembre 2018

APOLOGIA DELL’UOMO COMUNE

APOLOGIA DELL’UOMO COMUNE
Ci sono rischi calcolabili e rischi non calcolabili: in un mondo di calcolatori ci dimentichiamo dei secondi e finiamo per sottostimarlo.
Taleb ci parla dei nostri bias cognitivi, un tema che andava forte tra il 2008 e il 2010 (poi abbiamo constatato la loro incorreggibilità e ci siamo disinteressati della cosa). Il suo libro in fondo si colloca sullo stesso scaffale dei vari Daniel Kahneman, Philip Tetlock e Nate Silver. Questi ultimi però sono élitisti (l’accuratezza dell’esperto fa meglio), l’eroe di Taleb è invece l’uomo comune: è lui che, disdegnando i modelli e affidandosi al buon senso, elude al meglio le trappole della mente.