mercoledì 26 settembre 2018

ESISTONO LE RAZZE?

ESISTONO LE RAZZE?

Un tempo si pensava di poter liquidare il concetto di “razza” come un costrutto sociale, oggi sappiamo invece che i popoli della terra possono essere distinti su base biologica. Tuttavia, poiché le genti del pianeta si sono mescolate tra loro, alcuni studiosi ritengono che una distinzione del genere abbia perso di “significato”. Ma cosa deve intendersi con questa affermazione?
Puo' essere utile sottoporsi ad un esperimento mentale, pensiamo ad una situazione di questo tipo: in un laboratorio si preleva il DNA a un africano e a un europeo scelti a caso, dopodiché il reperto viene consegnato a un soggetto in grado di mapparlo secondo le tecniche oggi disponibili. Riuscirà costui ad abbinare il DNA nelle sue mani all’individuo corretto? Riuscirà cioè a capire qual è il DNA “africano” e quello “europeo”? No, in assoluto no: cio’ che è tipico degli africani, infatti, puo’ riscontrarsi anche negli europei. Tuttavia, il soggetto di cui sopra, anche in assenza di certezze assolute, potrebbe fare una scommessa ragionevole, talmente ragionevole che scommettere diversamente sarebbe a dir poco... folle, irrazionale, anti-scientifico; una scommessa talmente ragionevole che, in caso di gioco ripetuto con poste adeguate, diventare miliardari sarebbe come rubare le caramelle ad un bambino. Lo stesso dicasi se, avendo a disposizione 100 DNA, fosse chiamato a ripartirli tra i 5 continenti del pianeta: basta organizzare il giochino in forma di scommessa e l’arricchimento del “giocatore” sarebbe garantito. Persino se chiamato a distinguere tra nord Europa e sud Europa la sorte del gioco sarebbe segnata. Magari ci vorrebbe un po’ di più, si registrerebbero più errori ma di certo il banco è destinato a saltare. Diciamo allora che per il giocatore di cui sopra parlare di “razze” potrebbe avere senso. Magari il concetto non è “ben definito” tuttavia alla distinzione su base biologica dei popoli terrestri deve la sua fortuna e il suo arricchimento. Un concetto sfumato, statistico ma tremendamente utile. Ecco, quello che per noi è un esperimento mentale si è realizzato concretamente, senza soldi e senza scommesse, solo con un elaboratore e i risultati sono stati conformi a quanto si diceva. Vi siete fatti un'idea allora di quel che si puo' fare con un DNA?
Ma il concetto di razza è già utile anche in ambiti più concreti che riguardano la vita reale, in medicina per esempio: quando si mette a punto una terapia genetica lo si fa già sapendo che una certa popolazione con certe origini potrà beneficiarne più di un' altra. Talune terapie, poi, sono mirate a priori su alcune “razze” (pardon, gruppi umani con determinate origini). Mi sembra inutile far presente che domani più di oggi le cose sono destinate ad andare in questa direzione man mano che il connubio medicina-genetica si rafforzerà.
Di fronte a questo stato di cose mi chiedo se sia lecito introdurre il concetto di “razze”? Lo chiedo per un semplice motivo: il concetto di “razza” non è chiaro, è qualcosa che spesso viene precisandosi nella discussione, è una scatola vuota che noi utilizziamo spesso senza nemmeno notare quanto sia vuota. Certo, se si riteneva di aver smascherato il concetto di razza come un costrutto sociale, possiamo ben dire che l’operazione sia fallita e che quindi, per dichiarare farlocco un concetto del genere occorre darne una definizione alternativa.