«Proclamando l’unicità del lavoro scientifico e artistico, Stirner si pone qui ancora molto al di sotto della borghesia» [1].Read more at location 840
Stirner, autore di uno dei più bei titoli della letteratura tedesca, Der Einzige und sein Eigentum, dichiarava l’unicità del lavoro scientifico e artistico, perché individuale.Read more at location 844
prevale un tipo umano che non solo non ha un mestiere, ma neppure funzione definita e, però, ambisce ad averle tutte.Read more at location 852
Dal che deriva la sostituibilità perfetta della propria parte nell’agire del mondo, che si relativizza.Read more at location 853
Credere di poter divenire Raffaello o Garibaldi si compra davanti alla tv con nemmeno un minuto di pubblicità.Read more at location 858
«La concentrazione esclusiva del talento artistico in alcuni individui e il suo soffocamento nella grande massa, che ad essa è legato, è conseguenza della divisione del lavoro […] in una società comunista non esistono pittori, ma tutt’al più uomini che tra l’altro anche dipingono» [2]. Ecco la ridicola scempiaggine di Marx,Read more at location 862
anticipatore perfetto della peggior pubblicità o di internet, dei dilettanti autocompiacenti in comunismo di insulto, rimescolatori di libri mai letti o notizie orecchiate.Read more at location 865
Almeno dalla metà del Novecento le masse vengono educate a vivere per consumi che vanno oltre il necessario. Il capitalismo è appunto un comunismo ma comprato prima.Read more at location 878
Senza dittatura del proletariato sono bastati Keynes e il Pil, ovvero una spesa statale eversiva di qualunque buon senso, a compiere lo stato socialista. Progressisticamente, per opera di Mussolini o dei laburisti, del New Deal o di Kennedy, il capitalismo di stato ha compiuto il socialismo. E con delle provvidenze come le pensioni o l’assistenza sanitaria, ben oltre quelle pensate da Marx. La disoccupazione è retribuita, il non lavoro è ormai scelta e non condanna;Read more at location 880
Un libro recente sull’impero capitalista [4] pretende che il lavoro immateriale possa far evolvere la moltitudine dei globalizzati addirittura in controimpero.Read more at location 891
«Sul terreno europeo, un programma postsocialista si definisce attorno a un progetto di Costituzione europea fondato sul reddito di cittadinanza, sulla libertà totale delle reti, sulla difesa e sul rafforzamento di tutti gli elementi di organizzazione comune del lavoro e della riproduzione sociale». Siamo a metà tra le tesi degli europeismi di sinistra più squinternati e i reclami dei blog. La cittadinanza mondiale o il regolamento dei mercati: gesta del tutto coerenti ai riti del capitalismo, non certo lieviti di un controimpero.Read more at location 902
Ipocrisia reiterata negli orgiasmi dei concerti dove divi, rock e miliardari, reclamano denaro altrui per i poveri. In tal maniera gli anticapitalisti si rendono più uguali, dunque più vendibili da quella forza omologante che si felicita della loro avversione: il capitalismo.Read more at location 909
Più maligna era l’impronta marxista dell’anticapitalismo in una nazione e meno potere gli operai vi possiederanno alla fine delle contrattazioni.Read more at location 924
questo impoverimento non obbedisce tra l’altro a nessuna delle previsioni di Marx. Perché è stato relativo, e ha solo avvantaggiato lo spreco statale. I salari sono diminuiti in peso relativo in Italia anzitutto perché più tassati, e dunque il loro potere si è trasferito allo stato:Read more at location 928
la sostanza è presto detta. Il lavoratore ha badato a farsi una casa o investire in borsa, ovvero pure lui ha rincorso il capitale, mentre il suo reddito era protetto e vessato non solo, non tanto dalle imprese, ma dal capitalismo di stato.Read more at location 943
Negli anni novanta si compie, insomma, una mutazione conclusiva della classe operaia: essa cede al tasso del profitto quanto gli aveva ripreso negli anni settanta. Ed evolve a reclamo di diritti vari allo stato, e non più di quote salariali.Read more at location 948
Il che in linguaggio marxista significa pertanto che, tra il 1993 e il 1998, il tasso di sfruttamento è cresciuto più di quanto sia invece cresciuta la composizione organica.Read more at location 954
comunisti smisero d’essere quelli d’una volta: evolvettero a estorsione di privilegi e spesa statale.Read more at location 955
Gli anticapitalisti sono ipocriti complici di quanto più avversano; della qual cosa il capitalismo in Cina pilotato dal Partito comunista o i lavoratori tassati nella commedia dell’euro darebbero già amplia prova. Ma l’entusiasmo dedicato dai progressisti alla causa degli emigranti, ovvero al ripopolamento africano e arabo dell’Europa pure lo riconferma. Ha abbassato i salari, rifornendo quell’esercito industriale di riserva predicato da Marx,Read more at location 962
c’era, per la pretesa di Marx, un altro guaio. Il concetto di classe non aveva senso se veniva meno quello dell’esclusiva produttività del lavoro operaio. E tale esclusività era falsa. Si basava sull’assunzione assurda in epoca moderna di un unico periodo di produzione.Read more at location 970
La ferocia retorica di Marx è servita a reclutare le masse in un’invidia equalizzante, che organizzò in sistema filosofico, ma senza mai nominarla.Read more at location 974
La costruzione dell’invidia in forma di eguaglianza, con la classe operaia, era solo una retorica.Read more at location 977
«Il povero invidia al ricco non le possibilità di comportamento nobile, ma le abiezioni alle quali la ricchezza lo autorizza».Read more at location 979
L’invidia politica organizzata di qualunque anticapitalismo e quella individuale del capitalismo s’incontrano inevitabilmente, per il fatto che quest’ultimo è forma economica perfetta per portare l’alto in basso e viceversa:Read more at location 982
Un lusso senza esclusiva non è più tale. Ma, come detto sopra, il capitalismo vive di un assurdo: vendere in esclusiva a tutti.Read more at location 991
sempre meno il ricco, col suo capitale, riesce a permanere in condizione di stabilità. E vive con la fretta ingorda del povero che s’è arricchito. Mentre il povero pretende, ed esibisce, tutti i vizi del ricco decaduto.Read more at location 998
L’invidia induce al tornaconto, che è sempre preceduto da una comparazione. Quando s’organizza in comparazione collettiva l’invidia si crede, e si chiama, anticapitalismo; mentre è soltanto la variante plurale del capitalismo, consistendo esso d’invidia, ma singola. Moralmente l’anticapitalismo, ovvero la plurale organizzazione dell’invidia, è un vizio più spregevole. Perché dell’invidia il singolo, almeno, si vergogna.Read more at location 1016
Effetto dell’equità nell’economia di anticapitalismo scientificoRead more at location 1026
Se, com’è accaduto dopo il crollo del muro, scoprirà l’americanismo, sarà in presunzione di insegnarlo.Read more at location 1038
Preliminare fu la stampa di moneta cartacea nella follia di voler onorare i vecchi crediti abolendo però le tasse dell’Ancien Régime.Read more at location 1042
Bastiat: il comunismo abuso del principio di maggioranzaRead more at location 1046
«costituire un governo assoluto e dispotico è più facile tra un popolo le cui condizioni sociali siano uguali di quanto non lo sia in ogni altro caso». Perciò, secondo de Tocqueville «il dispotismo democratico sarebbe non solo più facile da istituire ma sarebbe altresì più terribile e duraturo di ogni altro dispotismo della storia»Read more at location 1064
«Meglio che un solo uomo muoia per il popolo e non perisca tutta la nazione» [15]. Da essa è derivata la crocifissione: la massima ingiustizia della storia universale.Read more at location 1069
la parte è minore del tutto, per la democrazia. Fare della statistica il criterio della verità è l’ipocrisia indispensabile di qualunque democrazia, la quale favorisce l’omologazione capitalistica.Read more at location 1071
lavoro funzioneRead more at location 1078