mercoledì 20 luglio 2016

L'ateismo è una religione?

Che l’ateismo sia una religione o che il cosmopilitismo sia una forma di tribalismo sembrano contraddizioni in termini.
Ed in effetti lo sono: basta lavorare un attimo con le definizioni base di ateismo e religione per riscontrare la lampante incoerenza tra i due concetti.
Tuttavia, resta un piccolo e fastidioso particolare: praticamente a nessuno giù al bar interessano le “definizioni base”. Mica si preparano ad affrontare un corso di teologia o di storia delle religioni!
Quando noi usiamo il termine “religione” – nella stragrande maggioranza dei casi - non abbiamo affatto in mente la definizione base del concetto.
Del resto, prendiamo il caso della tolleranza: che differenza c’è tra la tolleranza verso le idee religiose e la tolleranza verso le idee laiche? Nessuna, ci limitiamo a rispettare una generica libertà di espressione senza necessità di distinguere, religione e laicità non fanno differenza.
Ecco allora che per sapere se l’ateismo sia una religione o meno diventa centrale cosa intendiamo per “religione” nel contesto specifico in cui parliamo.
Se per “religione” abbiamo in mente, per esempio, un sistema di credenze che poggia su alcune verità indiziarie ritenute più o meno assolute, allora l’ateismo si avvicina molto alla religione.
Le cose, nel caso specifico, si contorcono un po’ perché lo stesso concetto di “verità assoluta” è problematico, almeno quanto quello di “religione”. Basti pensare che ci sono persone che si dicono “relativisti” solo perchè apprezzano la tolleranza verso l’altro. Evidentemente, costoro quando pensano alle “verità assoluta” non hanno in mente la “definizione base” ma più che altro qualcosa che si lega al pericolo dell’intolleranza.
finger-to-god
L’ipotesi che ho fatto di religione come credenza in alcune Verità assolute mi sembra molto concreta poiché quando nel discorso pubblico la religione viene polemicamente tirata in ballo non è per cavillare sugli aspetti metafisici di questa o quella dottrina ma per valutarne gli effetti nella vita sociale concreta, cosicché diventa rilevante la psicologia del credente più che la coerenza del suo credo.
Ebbene, se ad essere rilevante è la psicologia, allora ha senso ipotizzare che l’invasato fondamentalista alligni sia in un campo che nell’altro.