I TITOLI erano come minimo terrificanti. «Secondo alcuni esperti l’umanità è alla vigilia di gravi cambiamenti climatici ai quali non è preparata», dichiarava un articolo del New York Times. Citava ricercatori e meteorologi secondo cui «le trasformazioni climatiche costituiscono una minaccia per la popolazione mondiale». Riportando il rapporto dell’Accademia Nazionale delle Scienze, un articolo di Newsweek avvertiva che i cambiamenti del clima «produrranno trasformazioni economiche e sociali su scala mondiale». Peggio ancora, «i climatologi sono pessimisti sul fatto che i leader politici agiranno per compensare adeguatamente i cambiamenti del clima o persino per attenuarne gli effetti». Quale persona sana di mente non sarebbe terrorizzata dal riscaldamento globale? Ma non è di questo che parlavano quegli scienziati. Quegli articoli, pubblicati verso la metà degli anni Settanta, predicevano gli effetti del raffreddamento globale.Read more at location 2753
La paura più grande riguardava il possibile collasso della produzione agricola. In Gran Bretagna il raffreddamento aveva già accorciato di due settimane la stagione della crescita. «Le carestie risultanti potrebbero essere catastrofiche»,Read more at location 2765
soluzioni radicali come «sciogliere la calotta polare artica coprendola con una cappa di fuliggine».Read more at location 2767
Nonostante la fase di «raffreddamento globale», la temperatura media al suolo negli ultimi 100 anni è salita di 0,7 gradi e ultimamente questo riscaldamento sta accelerando.Read more at location 2772
Tra i climatologi c’è un sostanziale consenso sul fatto che la temperatura della Terra è aumentata e, in misura sempre maggiore, che l’attività umana ha giocato una parte importante in questo innalzamento.Read more at location 2776
Si pensa generalmente che auto, camion e aerei contribuiscano ai gas serra in misura spropositata, il che negli ultimi tempi ha spinto molte persone ragionevoli a comprare una Prius o altri modelli ibridi di automobile. Ma ogni volta che la gentile titolare di una Prius va a fare la spesa, rischia di annullare il proprio contributo alla riduzione delle emissioni, almeno nel caso in cui compri carne. Come mai? Perché le mucche – come pure le pecore e altri ruminanti – sono inquinatori di prima categoria, che emettono metano respirando, defecando e, anche, ruttando. Il metano contribuisce all’effetto serra 25 volte più dell’anidride carbonicaRead more at location 2778
I ruminanti contribuiscono quindi ai gas serra di oltre il 50% in più dell’intero settore dei trasporti.Read more at location 2783
Persino il movimento dei locavore, che propugna il consumo esclusivo di cibo prodotto in zona, fa la sua parte. Uno studio recente di due ricercatori dell’Università Carnegie Mellon, Christopher Weber e Hulk Scott Matthews, ha evidenziato che l’acquisto di cibo «locale» in realtà aumenta le emissioni dei gas serra. Perché? Più dell’80% delle emissioni associate al cibo avviene nella fase produttiva e le grandi aziende sono molto più efficienti delle piccole fattorie. I trasporti rappresentano solo l’ 11% delle emissioni alimentari e la consegna dal produttore al dettagliante equivale solo al 4%.Read more at location 2784
Il modo migliore di dare un contributo, suggeriscono Weber e Matthews, è trasformare leggermente la propria dieta: «Spostare l’equivalente calorico del consumo giornaliero dalle carni rosse e dai prodotti caseari a pollo, pesce, uova o verdureRead more at location 2789
i climatologi non possono svolgere esperimenti e da questo punto di vista assomigliano più agli economisti che ai biologi o ai fisici, visto che il loro obiettivo è intuire rapporti e relazioni dai dati esistenti senza la possibilità, per esempio, di mettere al bando per 10 anni le auto (o le mucche).Read more at location 2797
In confronto, i modelli di rischio utilizzati dalle moderne istituzioni finanziarie sembrano ragionevolmente affidabili ma, come dimostrato dai recenti crack bancari, non è sempre così.Read more at location 2804
non possiamo conoscere con certezza arbitraria se gli andamenti correnti produrranno un aumento della temperatura di 2 o 10 gradi, né sappiamo veramente se un aumento brusco costituirebbe solo una scocciatura o la fine della civiltà come la conosciamo oggi. È questo spettro di una catastrofe, per quanto remota, ad avere collocato il riscaldamento globale al primo posto delle agende politiche mondiali. Se fossimo certi che il riscaldamento implica costi elevati ma ben definiti, i termini economici del problema si ridurrebbero a una semplice analisi costibenefici:Read more at location 2806
L’economista Martin Weitzman ha analizzato i migliori modelli climatici esistenti concludendo che la probabilità di un futuro terrificante – un aumento di oltre 10 gradi – è del 5%. Esiste naturalmente un’incertezza elevata anche nella stima dell’incertezza:Read more at location 2812
Un buon motivo per aspettare è che in futuro potremmo avere la possibilità di risolvere il problema a costi di gran lunga inferiori a quelli odierni.Read more at location 2819
È pertanto comprensibile che il movimento per dire basta al riscaldamento globale abbia assunto i connotati di una religione. Al centro di tutto c’è l’assunto che l’umanità abbia ereditato un Eden immacolato, abbia gravemente peccato inquinandolo e debba ora soffrireRead more at location 2826
James Lovelock, che potremmo considerare un sacerdote di questa religione, scrive in un linguaggio confessionale che non sfigurerebbe in qualunque celebrazione liturgica:Read more at location 2828
Un «riflusso sostenibile» è l’analogo di indossare un saio. In particolare, per gli abitanti dei Paesi più sviluppati vorrebbe dire consumare meno,Read more at location 2831
«Come tutte le migliori religioni, la paura dei cambiamenti climatici risponde alla nostra necessità di avvertire un senso di colpa, di disgusto per noi stessi e quell’eterno sentimento umano per cui il progresso umano dev’essere punito dagli dei.Read more at location 2839
gli agnostici brontolano che l’attività umana pesa solo per il 2% delle emissioni globali di anidride carbonica, mentre il resto è generato da processi naturali come la decomposizione vegetale.Read more at location 2845
Un’esternalità è la versione economica di una tassazione priva di rappresentanza.Read more at location 2850
se sapessimo quanto è costato all’umanità ogni volta che qualcuno ha consumato un serbatoio di benzina, semplicemente si potrebbe imporre all’autista una tassa equivalente.Read more at location 2870
I proventi derivanti da queste tasse potrebbero essere distribuiti tra tutte le persone che soffrono delle conseguenze del cambiamento climatico:Read more at location 2874
Ma quando si tratta di risolvere veramente le esternalità connesse ai cambiamenti climatici con lo strumento delle tasse, tutto quello che si può dire è «buona fortuna».Read more at location 2877
Se, per esempio, l’Australia decidesse da un giorno all’altro di tagliare del tutto le proprie emissioni, quell’ottimo Paese non raccoglierebbe i frutti di un comportamento costoso e doloroso, a meno che tutti gli altri Paesi non la imitassero.Read more at location 2881
Quando le grandi città del mondo erano soffocate dal letame di cavallo, non si è passati in massa alle auto perché costituiva un’ottima cosa per la società nel suo complesso, ma perché era diventato economicamente conveniente.Read more at location 2886
Ciò rischia di rendere insolubile il problema del riscaldamento globale, a meno che – ed è su questo che conta Al Gore – gli individui non riescano a mettere da parte i loro interessi personali e facciano la cosa giusta, anche se costerà loro qualcosa.Read more at location 2889
L’eruzione del Pinatubo produsse anche alcune altre esternalità positive. In tutto il mondo le foreste crescevano più rapidamente, perché gli alberi prediligono la luce leggermente diffusa e tutta quell’anidride solforosa nella stratosfera generò alcuni dei tramonti più affascinanti mai visti. Naturalmente fu il raffreddamento globale ad attirare l’attenzione degli scienziati. Un articolo su Science concluse che un’eruzione dell’ordine di grandezza del Pinatubo ogni qualche anno avrebbe «in gran parte compromesso il riscaldamento antropogenico atteso nel prossimo secolo».Read more at location 2939
L’Intellectual Ventures (IV) produce invenzioni. Il laboratorio, oltre a tutta l’attrezzatura, è fornito di una forza lavoro intellettuale di primissimo piano, composta da scienziati e tecnici di ogni sorta. Il loro lavoro è mettere a punto procedimenti e prodotti, per poi richiedere i relativi brevetti (più di 500 all’anno).Read more at location 2960
Myhrvold ha 50 anni e non è sveglio da ieri. È cresciuto a Seattle, si è diplomato a 14 anni e all’età di 23 aveva già conseguito una laurea (in matematica), due master (in geofisica/fisica dello spazio e modelli matematici per l’economia) e un dottorato in fisica matematica, quasi tutto presso la UCLA e Princeton. Poi se n’è andato a Cambridge per occuparsi di cosmologia quantistica assieme a Stephen Hawking.Read more at location 2975
Nella stanza c’è un generale consenso sul fatto che la Terra stia diventando più calda ed è forte il sospetto che l’attività umana sia coinvolta in ciò. Ma c’è anche la convinzione che la retorica sul riscaldamento globale dei media e dei circoli politici costituisca una semplificazione e un’esagerazione. Troppi rapporti, dichiara Myhrvold, soffrono per le affermazioni di «gente che monta a cavallo e comincia a dichiarare a testa bassa che la nostra specie è condannata». E lui crede che sia così? «Probabilmente no.» Quando qualcuno nomina Una scomoda verità, la tavolata esplode in un mare di sospiri. Secondo Myhrvold, lo scopo del film è «terrorizzare la gente».Read more at location 3005
L’attuale generazione di modelli per la previsione del clima, per dirla con le parole di Lowell Wood, «è incredibilmente rudimentale».Read more at location 3013
«Stiamo cercando di prevedere i cambiamenti climatici tra 20-30 anni ma all’industria informatica occorrerà quasi lo stesso tempo per sfornare computer sufficientemente potenti».Read more at location 3028
«Là fuori tutti girano le loro manopole» – cioè regolano i parametri di controllo e i coefficienti dei modelli – «in modo da non cantare troppo fuori dal coro, perché un modello del genere avrebbe problemi a trovare finanziamenti.»Read more at location 3032
L’incidenza dell’anidride carbonica? «Esagerata», sostiene Wood. Perché? «Perché l’anidride carbonica non è il principale gas serra. Il più importante è il vapore acqueo...» Ma i modelli del clima attuali «non sanno come gestire il vapore acqueo e i diversi tipi di nuvole.Read more at location 3038
Al contrario, l’inquinamento particellare prodotto negli ultimi decenni potrebbe avere raffreddato l’atmosfera schermando la radiazione solare. Fu quello il raffreddamento che negli anni Settanta aveva attirato l’attenzione degli scienziati, una tendenza che cominciò a invertirsi ai primi risultati nella diminuzione dell’inquinamento. «In altre parole, la maggior parte del riscaldamento osservato negli ultimi 2 o 3 decenni», afferma Myhrvold, «in realtà potrebbe essere dovuta a una buona gestione dell’ambiente!»Read more at location 3043
la quantità presente nell’atmosfera è aumentata sensibilmente negli ultimi 100 anni, passando da 280 parti per milione a 380. Ma ciò che non si sa, sostengono gli scienziati della IV, è che il livello di anidride carbonica di 80 milioni di anni fa – quando i nostri antenati mammiferi cominciavano a evolversi – era di almeno 1000 parti per milione. E in realtà, è questa la concentrazione che respiriamo normalmente in un edificio di nuova costruzione realizzato con criteri di efficienza energetica, perché è esattamente il livello stabilito dalla commissione tecnica che ha definito gli standard per i sistemi di ventilazione e riscaldamento.Read more at location 3049
osservazioni condotte sulle calotte polari dimostrano che nel corso delle ultime centinaia di migliaia di anni, l’anidride carbonica è aumentata dopo un innalzamento di temperatura e non il contrario.Read more at location 3055
Inoltre, per l’anidride carbonica atmosferica vale una legge non lineare: ogni gigatonnellata aggiunta all’aria ha un impatto radiante inferiore a quello della precedente.Read more at location 3070
Lo studio di Caldeira ha dimostrato che raddoppiando la quantità di anidride carbonica mantenendo invariati tutti gli altri parametri – acqua, sostanze nutritive e così via – si otterrebbe un aumento del 70% della crescita della pianta, un’autentica benedizione per l’agricoltura.Read more at location 3078
In definitiva, probabilmente un po’ di anidride carbonica in più è una buona cosa per la biosfera; il punto è che sta aumentando troppo in fretta.»Read more at location 3084
Il livello degli oceani in aumento, per esempio. «La causa principale non è lo scioglimento dei ghiacciai», sostiene Wood, indipendentemente da quanto questa immagine possa risultare utile all’attivismo ambientalista. La verità è molto meno affascinante: «Si tratta sostanzialmente del riscaldamento dell’acqua; cioè, letteralmente, l’espansione degli oceani prodotta dal riscaldamento».Read more at location 3086
le sue ricerche hanno dimostrato che in alcune località piantare alberi in realtà contribuisce al riscaldamento, perché certe piante a foglia larga assorbono proporzionalmente più luce solare delle pianure erbose, dei deserti o delle distese nevose.Read more at location 3097
mentre negli ultimi anni le voci di catastrofe si sono levate sempre più alte, la temperatura globale media è diminuita.Read more at location 3099
Troppo poco significa che i tipici sforzi conservativi semplicemente non faranno la differenza. «Se si è veramente convinti che si tratti di un problema da risolvere», chiarisce Myhrvold, «allora queste soluzioni non lo risolveranno. L’energia eolica e la maggior parte delle altre energie alternative sono ottime cose ma non hanno una portata sufficiente. A questo punto, le fattorie del vento sono semplicemente una modalità di sovvenzione statale.»Read more at location 3104
Inoltre, il carbone è talmente economico che cercare di produrre energia elettrica in altri modi costituirebbe un suicidio economico, specialmente per i Paesi in via di sviluppo.Read more at location 3109
Troppo tardi. Il tempo di dimezzamento dell’anidride carbonica nell’atmosfera è più o meno di 100 anni e una parte sopravvive per diverse migliaia. Perciò, anche se l’umanità cessasse immediatamente di bruciare tutti i combustibili fossili, l’anidride carbonica già esistente permarrebbe nell’atmosfera per diverse generazioni.Read more at location 3112
Troppo ottimistico. «Tante cose che secondo molti sarebbero auspicabili probabilmente non lo sono», osserva Myhrvold. Come esempio, porta l’energia solare. «Il problema delle celle solari è che sono nere, proprio per assorbire la luce del sole. Ma solo il 12% viene trasformato in energia elettrica, e il resto viene disperso sotto forma di calore, che contribuisce al riscaldamento globale.»Read more at location 3118
L’energia consumata per la costruzione delle migliaia di nuove centrali solari necessarie per sostituire quelle a carbone e di altro tipo produrrebbe un colossale «debito termico»Read more at location 3122
Che cosa succederebbe se le Cassandre avessero ragione? Se la Terra diventasse progressivamente più calda, non importa se a causa della nostra dissolutezza nei consumi di carburanti fossili o di un qualche ciclo climatico naturale?Read more at location 3133
Franklin ipotizzò che recenti eruzioni vulcaniche in Islanda avessero provocato un inverno particolarmente rigido e un’estate fresca, con «una nebbia costante su tutta l’Europa e una gran parte del NordRead more at location 3143
Nel 1815 la titanica esplosione del Monte Tambora, in Indonesia, produsse «L’anno senza estate», un disastro planetario che distrusse i raccolti, provocando una carestia generalizzata e rivolte per il cibo, facendo nevicare in giugno nel New England.Read more at location 3144
L’antropologo Stanley Ambrose ha ipotizzato che un’esplosione «supervulcanica» presso il Lago Toba di Sumatra, circa 70.000 anni fa, abbia bloccato la luce del sole a tal punto da generare un’era glaciale che per poco non estinse l’Homo sapiens.Read more at location 3148
Le ricadute sull’atmosfera del Pinatubo furono plateali: diminuzione dell’ozono, luce solare maggiormente diffusa e, sì, anche questo, una marcata diminuzione della temperatura globale.Read more at location 3162
In altre parole: se l’attività dell’uomo sta riscaldando il pianeta, è possibile che la nostra ingegnosità riesca a raffreddarlo?Read more at location 3168
Il rapporto del 1992 dell’Accademia delle Scienze diede credibilità alla geoingegneria, che fino ad allora veniva vista come un’attività per gli scienziati a cui mancava una rotella e per i Governi-canaglia.Read more at location 3174
Nel rapporto si ventilava anche la possibilità di diffondere deliberatamente anidride solforosa nella stratosfera, un’idea attribuita allo scienziato bielorusso Mikhail Budyko. Dopo il Pinatubo, non c’era più alcun dubbio sul fatto che l’anidride solforosa nell’atmosfera raffreddasse la Terra,Read more at location 3179
L’altro problema era che molti scienziati, e in particolare quelli di inclinazione ambientalista come Ken Caldeira, trovavano l’idea repellente. Scaricare sostanze chimiche nell’atmosfera per rimediare... allo scaricamento di sostanze chimiche nell’atmosfera? Era una follia, un’idea demenziale che sembrava andare contro ogni assunto base dell’ambientalismo.Read more at location 3184
Caldeira, il geoingegnere più riluttante che si potesse immaginare, si convertì e diventò almeno disponibile ad approfondire l’idea.Read more at location 3194
A stupire Caldeira non fu semplicemente il potenziale di raffreddamento dell’anidride solforosa ma anche la piccola quantità necessaria: circa 190 litri al minuto, non molto di più della quantità d’acqua che fuoriesce da un grosso idrante da giardino.Read more at location 3197
In definitiva, spogliato del moralismo e del dogmatismo, il compito di neutralizzare il riscaldamento globale si riduce a un semplice problema di ingegneria:Read more at location 3214
Se così fosse, la Coperta di Budyko riuscirebbe realmente a invertire l’andamento del riscaldamento globale a un costo complessivo di 250 milioni. In confronto ai 1,2 trilioni di dollari che Nicholas Stern propone di spendere ogni anno per affrontare il problema,Read more at location 3254
Ed è qui che arriviamo alla domanda posta in apertura del capitolo: Che cos’hanno in comune Al Gore e il vulcano Pinatubo? La risposta è che Al Gore e il Pinatubo propongono entrambi un modo per raffreddare il pianeta, anche se con metodi la cui differenza in termini di costo è incommensurabile.Read more at location 3257
dell’eruzione del Pinatubo, i cui effetti sul raffreddamento sono stati studiati approfonditamente e mai messi in discussione. L’argomento scientifico più solido a favore del piano si deve probabilmente attribuire a Paul Crutzen, uno scienziato dell’atmosfera danese la cui fede ambientalista è ancora più a prova di bomba di quella di Caldeira. Crutzen ha vinto il premio Nobel nel 1995Read more at location 3261
L’adesione di Crutzen alla geoingegneria fu considerata una tale eresia all’interno della comunità dei climatologi che alcuni suoi colleghi cercarono di impedire la pubblicazione del suo saggio.Read more at location 3267
Un’altra obiezione di fondo alla geoingegneria è che altererebbe deliberatamente lo stato naturale della Terra. La risposta di Myhrvold è molto semplice: «Lo abbiamo già fatto».Read more at location 3274
L’obiezione più forte al progetto «idrante da giardino» è che è troppo semplice e troppo economica. Al momento in cui scriviamo, non esiste un quadro normativo che impedisca a chiunque – un Governo, un’istituzione privata, persino un individuo – di sparare anidride solforosa nell’atmosferaRead more at location 3283
Non di meno, Myhrvold ammette che «la gente sarebbe terrorizzata» se qualcuno, unilateralmente, realizzasse il progetto,Read more at location 3286
Se fosse Hugo Chávez, probabilmente riceverebbe prontamente una visita da qualche caccia dell’aviazione militare USA.Read more at location 3288
«Uno dei nostri investitori», spiega Myhrvold, «potrebbe chiederci: ‘Mi puoi ripetere perché stai lavorando su questa cosa?’» E in effetti molti dei progetti più impegnativi della IV, tra i quali una lunga serie di soluzioni per l’AIDS e la malaria, sono sostanzialmente lavori a fondo perduto.Read more at location 3298
Non propone neppure l’adozione immediata della Coperta di Budyko, ma solo che tecnologie analoghe vengano messe a punto e collaudate, in modo da essere pronte all’uso nel caso si dovessero avverare le previsioni più pessimistiche sul clima.Read more at location 3304
Certe nuove idee, per quanto utili, vengono invariabilmente percepite con ripugnanza. Un esempio che abbiamo già discusso è quello di un mercato degli organi per i trapianti umani, che ogni anno salverebbe migliaia di vite.Read more at location 3315
L’ultimo esempio proviene naturalmente dal mondo delle assicurazioni: oggi è pratica comune «scommettere» sulla propria morte per assicurare un futuro alla propria famiglia. Fino alla metà del XIX secolo un’assicurazione sulla vita era considerata «una profanazione», come scrive la sociologa Viviana Zelizer, «la volgare trasformazione del sacro evento della morte in una merce».Read more at location 3318
i veri pesi massimi sono persone come Al Gore. E che cosa pensa lui della geoingegneria? «In breve», afferma Gore, «penso che siano sciocchezze.»Read more at location 3324
Se l’idea dell’«idrante da giardino verso il cielo» non decolla, la IV ha in serbo un’altra proposta che si basa sulle stesse considerazioni scientifiche ma potrebbe forse risultare meno ripugnante all’opinione pubblica. A quanto pare, la quantità di zolfo stratosferico necessario al raffreddamento del pianeta è pari a quello già eruttato da una manciata di centrali a carbone e l’idea è semplicemente quella di estendere le ciminiere di alcune di queste centrali, dalla dislocazione strategica. Così, invece di vomitare i loro fumi saturi di zolfo a poche decine di metri di altezza, queste speciali ciminiere li disperderebbero a una quota di 28 chilometri, nella stratosfera, dove avrebbero il medesimo «effetto raffreddante»Read more at location 3326
E se anche questo non dovesse passare, la IV ha nella manica qualcosa di completamente diverso, un piano letteralmente celestiale: un cielo pieno di simpatiche e morbide nuvole bianche. L’idea è di John Latham, un climatologo britannicoRead more at location 3335
Secondo i calcoli di Latham, un aumento di circa il 10-12% della riflettività delle nubi oceaniche raffredderebbe la Terra abbastanza da bilanciare persino il raddoppio dei gas serra. La sua soluzione: utilizzare l’oceano per produrre più nubi.Read more at location 3350
Nel 1847, quando risolvette il mistero della febbre delle puerpere, Semmelweis fu salutato come un eroe. Vero? In realtà, accadde il contrario.Read more at location 3379
Semmelweis soffrì molto della cosa e con il tempo la frustrazione si esacerbò e divenne astio. Si isolò e, nella parte di Messia rinnegato, cominciò a etichettare chi criticava la sua teoria come un assassino di donne e bambini. Spesso le sue stesse argomentazioni erano prive di senso e i suoi comportamenti si fecero bizzarri, osceni e sessualmente censurabili.Read more at location 3384
In epoca moderna, tendiamo a pensare che il modo migliore per correggere i comportamenti dannosi sia l’educazione. È questa la convinzione che sta dietro ogni campagna di sensibilizzazione, dal riscaldamento globale alla prevenzione dell’AIDS alla guida in stato di ebbrezza.Read more at location 3394
Per cominciare, si resero conto che i medici erano incredibilmente indaffarati, e il tempo trascorso a lavare le mani è tempo sottratto ai pazienti. Craig Feied, il nostro rivoluzionario del Pronto Soccorso di Washington, valuta che spesso gli capitava di entrare in contatto con più di 100 pazienti per ogni turno. «Se corressi a lavarmi le mani ogni voltaRead more at location 3403
Le carenze igieniche dei medici sembrano avere anche componenti psicologiche. La prima (con un po’ di generosità) potrebbe essere chiamata «deficit di percezione».Read more at location 3409
un secondo fattore psicologico: l’arroganza. «Quando si comincia ad avere una certa esperienza, l’ego rischia di farsi sentire», ci spiega.Read more at location 3414
Per i medici – dediti a salvare vite per formazione e per giuramento – quello spettrale promemoria si dimostrò più efficace di qualsiasi altro incentivo e al Cedars-Sinai l’igiene delle mani schizzò rapidamente a quasi il 100%.Read more at location 3431
Quando un medico non si lava le mani, non è la sua vita a essere immediatamente in pericolo, ma quella del prossimo paziente che curerà, quello con una ferita aperta o con un sistema immunitario compromesso.Read more at location 3438
L’inquinatore non ha incentivi sufficienti per non inquinare e il medico non ha incentivi sufficienti a lavarsi le mani.Read more at location 3441
Forse non dovremmo sorprenderci di quanto sia difficile cambiare le abitudini delle persone quando sono altri a raccoglierne i benefici, ma dovremmo essere in grado di farlo quando in gioco c’è il nostro benessere personale, no? Purtroppo, non è così. In caso contrario, le diete funzionerebbero sempreRead more at location 3454