USI IMPROPRI DEL PRINCIPIO ANTROPICO
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Il principio antropico ci dice che una certa proprietà del nostro universo è così com' è perché altrimenti non saremmo qui per parlarne. La cosa è approssimativamente corretta se si intende che l'universo deve avere determinate proprietà perché altrimenti la nostra stessa esistenza non sarebbe possibile. In questa versione la nostra esistenza non è né necessaria né inevitabile. È semplicemente un fatto osservato che porta a vincoli sulle leggi della natura.
Si tratta di un principio che ha facilitato alcune scoperte scientifiche, la più nota è la previsione di Fred Hoyle secondo cui un certo isotopo del carbonio deve avere una certa risonanza perché, senza quella risonanza, la vita come la conosciamo non sarebbe possibile. Tale previsione si rivelò corretta. Come è facile vedere non c'è nulla di non scientifico in tutto cio'
Un altro esempio è che puoi usare il semplice fatto che siamo qui per dire che una certa costante cosmologica deve essere tarata in un certo intervallo microscopico. Se la costante cosmologica fosse sballata l'universo sarebbe collassato da tempo, oppure si espanderebbe troppo velocemente per formare le stelle. Ancora una volta, non c'è nulla di a-scientifico in tutto questo.
il principio antropico non è né scientifico, né inutile. Ma allora perché è così controverso?
Per questioni filosofiche più che scientifiche. Di solito viene propugnato da chi crede che il nostro universo è solo uno tra gli infiniti che esistono. Se credi in questa ipotesi, allora il principio antropico può essere riformulato per dire che la probabilità di trovarci qui non sia affatto minuscola come sembrerebbe.
Tuttavia, questo utilizzo è improprio: il principio antropico è corretto indipendentemente dal fatto che tu creda o meno nel multiverso. Il principio si limita a dire che le leggi della natura devono essere tali da consentire la nostra esistenza, né più né meno. Che questo derivi da una coincidenza incredibile o dall'esistenza del multiverso è assolutamente indifferente.