lunedì 2 dicembre 2019

FALLIRE CON ONORE

Nella "società bambocciona" il progresso va a passo di lumaca, si preferisce fallire stando sulla via maestra che ottenere risultati attraverso vie non convenzionali. Questo non vale in tutti i campi: se dobbiamo organizzare una vacanza, per esempio, puo' capitare, e capita molto frequentemente ormai, che si abbandoni la via maestra del tour operator e, magari, smanettando sull' app giusta facciamo tutto da soli. Qui il progresso non soffre come altrove, le app proliferano. In altri ambiti, infatti, il timore di soluzioni creative personalizzate è paralizzante. Nessun genitore della classe media vuole dire ai suoi colleghi che il proprio figlio non sta andando in una delle università "benedette" ma magari - considerate certe esigenze - ha optato per un'istruzione telematica, oppure che non si cura negli ospedali "consacrati" ma con cure a pagamento spesso realizzate a distanza, oppure che la sua casa non ha certe caratteristiche canoniche (villetta a schiera di metratura minima con giardino e box). Anche per questo il costo di certi beni/servizi esplode: sulle alternative pesa una condanna di natura culturale: tollerare gruppi di persone che, sperimentando, si ritrovino poi troppo avanti o troppo indietro rispetto al gruppone sembra essere impossibile.
I nemici del progresso sono la paura delle novità e l'invidia. Quando questi nemici dominano, il progresso soffre. Quando quei nemici sono deboli, i progressi sono rapidi. Istruzione, sanità e costruzione sono tre settori in cui l'invidia domina e le lo scetticismo sulle novità la regola: troviamo sempre più inammissibile che ci si possa fare concorrenza sulle cure sanitarie, oppure che possano esistere ospedali profit. Quando nelle costruzioni si sviluppano idee alternative è sempre pronta la paura del "ghetto" (magari esclusivo). Se l'istruzione sperimenta soluzioni c'è subito l'incubo che le élite vogliano isolarsi dalla massa. Stando all'edilizia urbana basterebbe constatare quanto sia stato difficile per Google trovare una città che le consentisse di sperimentare la città del futuro. Le città, infatti, sono disposte ad approvare chilometri di piste ciclabili, ma neanche un metro per le auto senza conducente.
L'idea del lusso ha sempre trainato la società. Quello che i ricconi hanno oggi, la massa l'avrebbe dieci anni dopo. Ma nella società bambocciona lusso e pop non hanno più diritto di cittadinanza, almeno in certi ambiti.
Fondare un'università di successo è quasi impossibile. Non che restrizioni legali insuperabili ti vietano di farlo. E' proprio una questione sociologica, istituzionale, legata alle dinamiche di accreditamento. Perché l'università telematica non decolla? Le barriere sono innanzitutto culturali.
Ci sono ragazzi palesemente impreparati per l'università ma che ci andranno lo stesso, non cercheranno alternative. Perché? Il motivo è sempre quello: preferiamo il fallimento convenzionale al successo anti-convenzionale. Nessuno vuole essere un genitore il cui figlio riesce adottando un approccio non tradizionale all'istruzione superiore.
Anche la filantropia si concentra sulla tradizione, e così le università tradizionali incamerano enormi beneficienze quando queste risorse sarebbero meglio investite nelle start-up dell'istruzione superiore. Ma se dai alla tua alma mater o crei un istituto di ricerca in un'università consolidata, il massimo rischio che corri è quello fallire in modo convenzionale, quindi accettabile.
La quantità di denaro che la "società bambocciona" spreca in inutili cure negli ultimi sei mesi di vita è enorme. Riceviamo una montagna di cure in più per avere benefici minuscoli. Se togliessimo euro al margine di queste cure e li mettessimo nella sanità sperimentale l'effetto netto sarebbe positivo. Ma, ancora una volta, sprecare soldi in procedure mediche con costi elevati e bassi benefici è comunque un modo convenzionale di fallire, quindi la cosa non presenta problemi.
In breve, quando si tratta di edilizia urbana / ingegneria civile, istruzione e assistenza sanitaria, abbiamo una cultura conformista, con l'imprenditorialità perennemente scoraggiata. La forte presenza governativa in questi settori non fa che rafforzare questo vizietto, ma non si accusi la politica, lei non fa che darci quel che le chiediamo.
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