COME L'AMERICA VINSE IL RAZZISMO (verso i cattolici)
Gli europei enfatizzano la loro immigrazione e minimizzano quella USA. Forse perché per noi gli Stati Uniti sono una "nazione di immigrati", nulla di nuovo sotto il sole se altri ne arrivano in massa.
Nazione di immigrati? Di fatto sì ma di principio non proprio. La Costituzione del 1790 limitava la cittadinanza alle "persone bianche libere". John Jay, nonostante i suoi antenati ugonotti, considerava gli americani "essenzialmente inglesi" così come Alexis de Tocqueville. Molti padri fondatori consideravano gli americani discendenti degli anglosassoni che erano fuggiti dal giogo normanno in Inghilterra. L'etnia è un sentimento derivato da un senso di origine comune e tra i fondatori questo sentimento era forte. Il mito delle origini anglosassoni divenne l'interpretazione dominante della storia americana nel diciannovesimo secolo. Nel 1889, ad esempio, nella sua tentacolare storia americana - "The Winning of the West" - il futuro presidente Theodore Roosevelt tracciava con enfasi una linea diretta tra la conquista anglosassone della Gran Bretagna nel sesto secolo e la rivoluzione americana. Negli Stati Uniti, il cuore etnico è sempre stato racchiuso nella trinità "W-AS-P": aspetto bianco, cognome inglese,, lingua britannica senza accenti strani e religione protestante. Detto questo, gli americani restavano comunque un gruppo etnico "assimilazionista", non poteva essere altrimenti. Ogni volta che il cuore etnico veniva minacciato la reazione era immediata.
E' anche vero che nel 1820 le alte dichiarazioni dei Fondatori sulle origini anglosassoni della razza trovarono poca eco nella popolazione, la maggior parte della quale rimase attaccata alla sua identità confessionale e regionale. Questo iniziò a cambiare con l'immigrazione cattolica su larga scala dall'Irlanda e dalla Germania meridionale negli anni 1840 e 1850. Mentre la lingua o l'accento tendono a svanire nella seconda generazione, infatti, la religione e il fenotipo sono spesso ereditati e quindi persistono.
In quel periodo i protestanti hanno regolarmente bruciato le chiese cattoliche e attaccato i preti. Lo spirito di animosità anti-cattolica è stato rappresentato anche nel film "Gangs of New York" di Martin Scorsese, ambientato nel 1850, in cui un capofamiglia protestante interpretato da Daniel Day-Lewis avvia una guerra sul territorio contro una banda criminale cattolica irlandese guidata da Liam Neeson. Gli anglo-protestanti si vedevano come "nativi" e non tolleravano interferenze.
Come nella percezione contemporanea dell' Islam, il cattolicesimo era visto come una fede aliena senza alcun posto nella civiltà americana. A partire dal 1840 i movimenti politici anti-cattolici cominciarono a presentarsi alle elezioni. Il "Know-Nothing Party" - partito nazionalista anti-cattolico - è stato il "terzo" partito di maggior successo nella storia USA. Nelle elezioni di medio termine del 1854 toccò il suo picco. Nel Massachusetts - stato ad alta immigrazione cattolica - dei 377 rappresentanti 376 erano "Know-Nothings"! Nel 1854 i commentatori consideravano inevitabile un presidente del Know-Nothing, ma nel 1856 scoppiò la divisione nord/sud sulla questione della schiavitù. Nonostante il "Know-Nothings" guadagnò un 22% alle elezioni del 1856, le nuvole di guerra si stavano addensando all'orizzonte e l'agenda politica mutava. Nel 1860 il paese entrava nella guerra civile, l'episodio più sanguinoso della sua storia.
La guerra può avere molti effetti sul razzismo di un popolo. Se un paese perde, come la Germania durante la prima guerra mondiale, minoranze come quella ebraica possono essere messe nel mirino e soffrire parecchio. D'altro canto, specie in caso di vittoria il conflitto può fondere diversi gruppi etnici nella reciproca solidarietà. Sembra che negli USA la guerra civile abbia contribuito a legittimare la presenza immigrata tedesca e irlandese nel nord.
Altro elemento che smorzò le tensioni fu il fatto che dal 1860 un flusso di coloni cominciò a dirigersi verso ovest per insediare le Grandi Pianure, incoraggiato dall' Homestead Act di Lincoln del 1862 che garantiva a ciascuna famiglia 150 acri di terra libera. Lì, le configurazioni etniche sfumavano in un amalgama che le rendeva meno distinguibili. Messicani e cinesi erano estranei, ma i cattolici irlandesi e tedeschi erano ora meglio accettati come parte della maggioranza etnica. Il colore della pelle diventava lentamente la condizione centrale per l'appartenenza ai "normali".
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