CORALLO
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Le teorie attuali sul ciclo economico sono più o meno le stesse di quando andavo a scuola oltre 25 anni fa. C'è chi punta più sulla domanda, chi più sull'offerta, chi mette al centro la moneta, chi la rigidità dei salari, chi gli investimenti. Ma ci siamo capiti. Sempre la stessa solfa, eppure nessuna di queste spiegazioni è molto convincente, motivo per cui non c'è accordo e i dibattiti di 50 anni fa sono praticamente gli stessi di oggi.
Gli "spiriti animali" sono ancora un mistero, gli errori cognitivi che stanno alla base delle euforie e delle depressioni faticano ad essere identificati. Capire perché le persone diventano troppo ottimiste è come cercare di capire perché un ubriaco beve troppo. propongo un'argomentazione per cui i cicli economici sono meglio compresi attraverso la struttura del mimetismo batesiano, un meccanismo biologico-evolutivo che fornisce delle analogie con la finanza.
Di cosa si tratta? Negli ecosistemi, il mimetismo batesiano è caratterizzato da una situazione in cui una specie innocua (il mimo) si evolve per imitare i segnali di allarme di una specie pericolosa (il modello) nel tentativo di ingannare un terzo. Ad esempio, i serpenti corallo (velenosissimi) hanno bande rosse, gialle e nere, mentre il serpente scarlatto (non velenoso) tenta di imitarlo con gli stessi colori in un ordine diverso. Il processo è stato osservato in insetti, rettili, mammiferi e anche piante.
Falsificando il segnale di avvertimento delle specie pericolose, il mimo batesiano ottiene lo stesso vantaggio senza dover pagare le "spese biologiche" per mantenere un veleno costoso. La specie che viene imitata, d'altra parte, è svantaggiata, insieme al terzo che perde la possibilità di attaccare gli scarlatti a colpo sicuro. Se gli impostori compaiono in numero elevato, la specie modello perde i benefici della segnalazione e magari indebolisce il suo veleno. In sistemi del genere non esiste un equilibrio stabile. Le dinamiche non lineari rendono imprevedibili le caratteristiche aggregate del sistema.
L'imprenditore-scarlatto mima le caratteristiche chiave che gli consentiranno di raccogliere fondi da investitori che lo scambieranno per un imprenditore-corallo. Il mimetismo può comportare una frode cosciente ma più spesso è realizzato in buona fede, magari alimentato dalla speranza ingenua che si impareranno le cose una volta ottenuto il finanziamento, o dalla sincera illusione di poter dominare i meccanismi della nuova attività intrapresa.
Una volta che il numero di imitazioni è sufficientemente elevato, il pericolo di ingannarsi diventa troppo evidente, e gli investitori diverranno più accorti. I fallimenti causati da liquidità insufficiente creeranno un punto di non ritorno.
Se il mimetismo è il motore essenziale dell' errata allocazione delle risorse, dobbiamo rassegnarci al fatto che non esistono accurati segnali quantitativi; in effetti, non ha senso mimare settori che non abbiano dati irreprensibili. Questo modello spiega perché i cicli economici non sono prevedibili, i grandi vincitori del ciclo economico sono anche i perdenti poiché il loro promettente settore è pervaso da imitatori fraudolenti e incompetenti. Internet è stato a lungo il settore più promettente dell'economia e anche quello con più fuffa. Il modello spiega perché le recessioni sono concentrate in determinati settori, di solito i più innovativi, e perché questi settori sono diversi per ciascuna recessione.
Alla luce di quanto detto dobbiamo concludere che gli sforzi per prevenire la prossima recessione sono inani visto che i settori colpiti saranno quelli oggi più sani visto che solo un settore sano attira i mimi. Qualsiasi analisi del rischio in grado di identificare iniziative pericolose mette necessariamente nel mirino anche le più sane e le colpisce con regolamentazioni soffocanti. Il focus di così tante discussioni politiche a Basilea, Washington, e sulle riviste specializzate è inutile, perché il rischio cresce pericolosamente solo dove non ce lo si sospetta. Ciò suggerisce di concentrarsi sulla solidità del sistema anziché sulla regolamentazione e la predizione, questo perché il sistema non è in grado di generare aspettative razionali.
Morale: le recessioni non stanno andando via; sono endogene perché l' "imitazione zero" non è un equilibrio né tra gli insetti, né tra i rettili e nemmeno tra gli uomini. Aspettatevi le recessioni più inaspettate, ma non nei soliti settori.