Costituzione, in piedi da 50 anni è tuttavia un monumento squilibrato. Mescolanza disomogenea di dottrine e precetti utopistici e ambigui.
Contempla tutto ogni aspetto della vita singola e associata. Nega e afferma nello stesso articolo. Da invincibile limite a programmazione ubiqua della società.
Non architetti ma Agricoltori dovreste considerarvi, cari politici.
Articolo 1. Che serve proclamare che la sovranità appartiene al popolo quando si è detto che la Repubblica è democratica?
Articolo 1. Fondata sulla persona? Fondata sulla libertà? No, fondata sul lavoro!
Articolo 2. Obbligo di solidarietà. Ma si può obbligare al bene? Molto meglio impedire il male!
Articolo 3. I cittadini sono uguali e non possono essere distinti secondo blablabla. Segue inutile elencazione.
Articolo 3. Tocca allo stato rimuovere gli ostacoli all'eguaglianza. Aperto il vaso di pandora. E scatena lo Stato etico.
Articolo 4. Diritto al lavoro? Ma dove? Dovere di lavorare? Ancora più assurdo. Socrate andrebbe processato per vagabondaggio e parassitismo.
Articolo 5. Autonomie locali. E il principio di sussidiarietà? Amore per i dettagli e trascuratezza per la sostanza.
Articolo 6. Tutela delle minoranze. Del tutto inutile se l'articolo 2 a un senso.
Articolo 7. Privilegi alla chiesa cattolica. Patente contraddizione con gli articoli sull'eguaglianza.
Articolo 9. La Repubblica sviluppa la cultura. Prodromo dell'ecologismo. E di altre disavventure.
Articolo 11. Ripudio della guerra. Articolo ha girato e praticamente inutile. Non esiste distinzione tra guerra offensiva e difensiva.
Articolo 12. I colori della bandiera. Come considerarlo un principio fondamentale?