VOLEVAMO BRACCIA E SONO ARRIVATI UOMINI
Lo osservava Max Frisch negli anni sessanta di fronte alla migrazione italiana in svizzera.
Il messaggio era questo: l’immigrato non è solo un lavoratore ma anche un uomo, e la sua presenza ha profondi effetti sociali.
Nei decenni, ironia della sorte, il messaggio ha cambiato di segno: da progressista con intenzioni protettive nei confronti dell’immigrato a reazionario con intenzioni vicine al respingimento.
Proprio perché l’immigrazione ha “conseguenze sociali” rappresenta una minaccia da tenere a bada.
Ma ci si puo' spingere oltre: anche la tecnologia ha “conseguenze sociali”, guardiamo solo allo smartphone: nasce come un telefono più comodo per poi rivoluzionare il mondo delle relazioni e persino la nostra psicologia. Poiché è alla base dei social arriva oggi a sconvolgere persino la politica.
E quando sarà tra noi l’auto che si guida da sé? Altra distruzione sociale e altra resurrezione. Dobbiamo accogliere o respingere?
Difficile aver paura dell’immigrazione senza aver paura dell’innovazione tecnologica: il pauroso è pauroso. E’ una questione di carattere.
Volevamo braccia e sono arrivati uomini, volevamo macchine e sono arrivate… Ecco, qui mi manca la parola. L’ho cercata per un giorno intero senza successo. Suggerimenti?