LATINI E SCANDINAVI
I primi pensano solo alla tribù, i secondi all’economia. I primi sono furbi ed emotivi, i secondi freddi e razionali…
Fin qui lo stereotipo.
Sembra abbastanza accurato, eppure qualcosa non mi quadra, almeno quando osservo i due welfare.
Fateci caso, c'è un welfare che disincentiva il lavoro e uno che invece lo incentiva. Esempio: se offro denaro la gente incassa e si accomoda sul divano, se offro il nido gratuito spingo tutti (tutte?) al lavoro, anche chi prima non pensava di farlo.
È chiaro che il “latino” anela alla mancetta e il politico “amico” gli fa l’occhiolino in cerca di uno scambio fruttuoso. Il tetragono pianificatore svedese, per contro, opta senza pensarci due volte per il cosiddetto welfare dei “servizi complementari al lavoro”.
Tutto come da copione? No, aspettate solo un attimo...
Pensate adesso alla mamma con un lavoro di merda che non gli consente nemmeno di pagare il nido, che fa? Ma è chiaro: rinuncia al lavoro di merda e se ne sta a casa a curare gli adorati pargoletti. Ma se qualcuno – sussidiato dal welfare - li curasse al suo posto e lei, liberata a costo zero dal "fardello", andasse ugualmente al suo lavoro "poco produttivo"? Bè, il PIL non aumenterebbe affatto! In entrambe le situazioni, infatti, vengono erogati i medesimi servizi. Anzi, nella prima ipotesi probabilmente la mamma si godrebbe i suoi figli alzando al contempo la loro qualità della vita.
Cosa cambia allora realmente? Cambia che in nell’ipotesi “svedese” il PIL prodotto viene REGISTRATO NELLE STATISTICHE ufficiali mentre nell’ipotesi “terrona” no. Il "terrone" crea ricchezza fantasma.
Gran parte del welfare svedese, ovvero del welfare costituito dai “servizi complementari al lavoro”, è solo un PIL di "carta" esibito (anche) per farsi belli con i numeri nei vari TG.
Domanda: chi è qui il furbacchione? E chi il fessacchiotto?
http://www.arnoldkling.com/blog/how-the-scandinavians-encourage-work/