Nei post precedenti mi sono innamorato delle spiegazioni che mettono l’ invidia al centro dei comportamenti umani.
Molti non sono d’ accordo. Ricordo anche di aver sentito non so più dove confutazioni che hanno del geniale.
Esempio. Se gli uomini sono invidiosi e quindi interessati alla ricchezza relativa, perché i politici si vantano tanto di aver aumentato la ricchezza assoluta?
Sarebbe più logico che si rivolgessero alla gente dicendo: “Votate per me. Sono in carica da quattro anni e le cose non sono mai andate così male!”.
Nessuno voterebbe chi ha peggiorato la propria situazione economica, ma chi entra in cabina sa già che è migliorata.
Proclamando di aver peggiorato quella degli altri, un politico si renderebbe solo interessante agli occhi di un invidioso.
La confutazione fila, senonché postula che l’ invidia si presenti allo stato puro; è facile invece che porti con sé l’ ipocrisia: l’ invidioso non vuole essere trattato come tale e un politico che lo facesse in modo scoperto potrebbe pagarla cara.
L’ abbinamento non è solo facile, è anche logico: l’ invidia è un sentimento socialmente distruttivo e occultarlo con l’ ipocrisia conviene sempre.