Il video della Salecl commentato nella discussione del post precedente ci rendeva dubbiosi sulle virtù della libera scelta.
Io, che confessavo la mia refrattarietà, poi, quando viro verso il pianeta musica, divento un talebano della “scelta”.
Per delibarla al meglio faccio di tutto per renderla bizantina.
Un esempio.
Cosa ascoltare questo week-end?
La rete, le catene dei negozi, gli amici, la città… ci sono una marea di anfratti che nascondono musica valorosa, ma questo, anziché galvanizzare, intimidisce i tiepidi che ritirano le antenne pensando al tempo che scarseggia e a come ci vorrebbero cento occhi quando il padreterno, quel furfante, con loro si è limitato a due, e con quei due non vedono altro che immondizia.
Non sono di quella razza, mi metto al lavoro di prima mattina, so in anticipo che esiste musica innovativa e di qualità disponibile senza cacciare una lira.
Dalla risistemazione neuronale notturna, qualche nome spunta con regolarità al momento del caffélatte.
Mai sentito parlare di… come si chiama… ah, sì… Enrico Gabrielli?
E’ un ottimo musicista che ha collaborato anche con primarie punk-rock band della scena milanese.
Se vi piacciono le selve di clarinetti sovraincisi, è il vostro uomo. Ultimamente ha rifatto a suo modo Reich, Gabrieli e Andriessen.
Non vado oltre visto che le musiche sono gratuitamente scaricabili qui.
Sono anche presentate in modo vivido rendendo accessibili una serie di e-mail che all’ epoca il tormentato autore inviava a non so quale mentore.
Aggiungo solo che in passato avevo corteggiato la Sacrae Symphoniae in versione gabriellana per farne la mia soneria.
Il progetto sfumò: Giovanni Gabrieli fu il più grande maestro dell’ antifona veneziana cinquecentesca; il giovane rielaboratore sfrutta al meglio le qualità di una musica del genere facendola rimbalzare rocambolescamente per le casse.
Ma ahimé, un simile gioco di botte e risposte va perso nel minuscolo anfiteatro del mio cellulare, e constatare il depotenziamento dell’ originale progetto ad ogni squillo telefonico mi deprimeva troppo.
[Per la soneria estiva ripiego sul riff iniziale di Utopia (un summer hit da sballo)]
A Gabrielli si potrebbe affiancare un terribile coetaneo d’ oltreoceano: Muhly; ha tutta l’ aria di costituire un picco non effimero nel panorama contemporaneo.
Seeing is Beliving non passa certo inosservato: il pezzo omonimo, voglio dirlo, è una sequela di prelibatezze che dura 25 minuti 25, le orecchie ne escono esauste e appagate come… dopo una notte d’ amore (scusate la metafora dovuta alla fretta).
Ma soprattutto è interamente ascoltabile/scaricabile qui. (*)
mi chiedo ora se una mole del genere di musica non sia eccessiva per consentirci di entrare in intimità con lei nello spazio limitato di un week end?
Già, forse è proprio così: bisogna scremare le pepite con scelte a raffica che selezionino ulteriormente il materiale!
Wow, proprio quel che non vedevo l’ ora di fare: scegliere!
Dopo un ascolto, butto lì i fiori colti dal mazzo:
- Gabrielli/Reich: New York Counterpoint
- Gabrielli/Gabrieli: Sacrae Symphoniae
- Enrico Gabrielli: Matematica Naif
- Nico Muhly: Seeing Is Believing
- Nico Muhly: Motion
- Nico Muhly: Bow Thine Ear
Ma non basta. Per fare un disco occorre anche un ordine non casuale!
Ottimo pretesto per l’ ennesimo ascolto. Al fine, ecco la mia sfilata:
1. Nico Muhly: Motion
2. Gabrielli/Gabrieli: Sacrae Symphoniae
3. Nico Muhly: Bow Thine Ear
4. Gabrielli/Reich: New York Counterpoint
5. Nico Muhly: Seeing Is Believing
6. Enrico Gabrielli: Matematica Naif
Ormai è tardi e non vedo al momento come raffinare ulteriormente il setaccio; dobbiamo abbandonare il vasto mare della rete, purtroppo il tempo delle scelte è scaduto. Non resta che accingersi all’ ascolto.
Già che siete qui non vi lascio a bocca asciutta, ecco l’ incipit del disco appena assiemato:
(*) Ho notato che il tempo disponibile per scaricare l’ intero disco di Muhly è scaduto; bene, vi tolgo dall’ imbarazzo della scelta.