giovedì 19 giugno 2008

Morale naturale e microscopi

C' è una sngolare simmetria nel giudicare la sessualità.

Se leggi "Il Manifesto" tenderai a credere che l' orientamento sessuale sia detrminato geneticamente.

Anche per questo riterrai assurdo "curare" un omosessuale. Per te un omosessuale si ravvede solo pervertendosi.

[... in realtà penso che il nesso di causalità sia inverso: sarai morbosamente interessato a dimostrare l' origine genetica per mettere una freccia in più nell' arco di chi combatte la battaglia per evitare ogni "cura"...]

D' altro canto riterrai che nelle differenze di "genere" la genetica non conti un tubo. Per cui il fatto di trasmigrare da un genere sessuale all' altro richiede solo una riverniciatura all' impalcatura culturale.

Per i lettori de "L' Avvenire" probabilmente vale l' esatto contrario.

L' orientamento sessuale è libero (quindi ha senso che un omosessuale si ravveda) mentre il genere è determinato a priori (quindi il trans-gender è un perverso).

Ma la cosa è davvero tanto rilevante?

Il perchè di queste posizioni è comprensibile: se un comportamento ha base genetica è molto costoso modificarlo, lo si puo' fare solo nel corso di più generazioni quando lo si puo' fare.

D' altro canto nulla di eticamente rilevante si puo' concludere osservando un DNA o qualsiasi altro acido.

Anche per questo mi stupisco quando la Chiesa parla di "morale naturale" e alcuni ingenui mettono mando d' istinto al microscopio.