Perché non voto? Tutta la verità.
Cari politici che discutete tanto l'alto tasso di astensionismo alle elezioni, qui è un elettore astenuto che vi parla. Non rappresento nessuno ma posso comunque esporre le mie ragioni. Potrei dire che (a) so che la probabilità di pesare è astronomicamente bassa e (b) egoisticamente do valore al mio tempo. Ma questo non è adeguato. Sento che c'è dell'altro poiché dedico molto del mio tempo a missioni donchisciottesche, come scrivere questo post. Il fatto è che per votare occorre dedicarsi alla materia e quando osservo chi lo fa vedo esseri umani al loro peggio, gente tra l'isterico e l'analfabeta. Questo è l'Inferno in terra, un posto dove non ha nemmeno senso scegliere il meno peggio. Ha senso solo ritirarsi nella propria bolla. L'astensione è una scelta e noi astenuti facciamo la nostra scelta. Solo il fatto di prendere le distanze dalla politica mi dà pace interiore. Mi rifiuto di imporre a me stesso dei traumi per avere una possibilità su un milione di migliorare moderatamente la qualità del governo europep. E dire una su un milione significa essere fortemente ottimisti. La frequentazione di persone cattive ci ferisce nel profondo e l'unico modo che conosco per sfuggire a questa tenebra è concentrarmi sul piccolo angolo di mondo che ho sotto controllo.
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