domenica 9 giugno 2024

empirismo ko

Perché non sono empirista?

Perché l'empirista - ovvero chi ritiene che tutte le conoscenze sostanziali sul mondo debbano essere giustificate dall'osservazione - non ragiona. Non puo' ragiona nemmeno sui fatti! Ogni ragionamento (sui fatti) richiede delle premesse (sui fatti). Queste premesse si chiamano "giudizi sintetici a priori" e l'empirista odia questo genere di cose, ritiene che nemmeno esistano. Come ci dice ogni formula bayesiana (la Bibbia per ragionare sui fatti, vedi motto sulla mia bacheca), per determinare la probabilità dell'ipotesi alla luce delle prove che abbiamo in mano, è necessario prima conoscere la probabilità apriori dei fenomeni studiati. Si tratta di informazioni sostanziali (non analitiche). Queste informazioni non sono osservabili. Non si può vedere una probabilità con gli occhi. Inoltre, queste probabilità non possono, pena un regresso infinito, essere sempre raggiunte con un ragionamento empirico. Conclusione: è necessaria un'informazione sostanziale, non empirica, per poter fare un ragionamento empirico.

ESEMPIO. Confronta due ipotesi sull'origine delle tue esperienze sensoriali: sei una persona reale che vive nel mondo o sei un cervello in una vasca che viene alimentato con una simulazione perfetta del mondo reale? Queste teorie prevedono esattamente le stesse esperienze sensoriali, quindi le loro probabilità isolate di essere vere sono le stesse. Tuttavia, è ovvio che dovresti credere di essere una persona reale. Ma cosa privilegia questa ipotesi sull'altra? Semplice, una probabilità apriori più elevata. Essere una persona reale è cio' che mi sembra di essere.

Anche Bertrand Russell non era empirista ma le sue ragioni mi sembrano più deboli. Disse che per fare inferenze induttive, bisogna conoscere le regole corrette dell'induzione. Questa conoscenza non può essere raggiunta per induzione, pena la circolarità. In effetti , questo è un minimo sindacale che anche l'empirista potrebbe accettare. Quanto dicevo prima, al contrario, è una presa di distanza più marcata e non puo' essere accusata di confondere le regole di inferenza con le premesse. Poi c'è il problema dei problemi: come determinare le probabilità apriori? Questo non lo so. Sarebbe meglio non concedere una libertà totale (soggettivismo) perché questo vanifica la discussione e gli accordi tra persone razionali. Ognuno sarebbe libero di andare dove crede rivendicando i suoi apriori "molto particolari". Tuttavia, l'inconveniente è attenuato da una libertà che rimane comunque molto vasta. Esempio, l'ipotesi evoluzionistica potrebbe avere per me un misero apriori del 5% ma le prove che si sono andate accumulando negli anni ormai l'hanno trasformata ina probabilità a posteriori del 98% ponendomi in sintonia con un "true believer" che partiva con il 90%!

https://fakenous.substack.com/p/there-is-no-pure-empirical-reasoning