ALLA RICERCA DEL CATALOGO PERFETTO DEI BAMBINI IMPERFETTI
Quando sceglieremo nostro figlio su un catalogo e potremo
programmarlo in grembo (o in provetta), si porranno alcuni problemi etici non di
poco conto. Cosa dovremmo fare quando c'è un conflitto tra i genitori e
società?
Ad esempio, supponendo che un certo grado di diversità cognitiva
nella popolazione aiuti a risolvere problemi complessi, ecco che
questa caratteristica diventa un bene pubblico. Anche il mantenimento di un
rapporto equilibrato tra i sessi, o la conservazione di un livello adeguato
di immuno-diversità possono essere considerati alla stessa stregua.
Facciamo un esempio più concreto: supponiamo che gli estroversi
tendano ad avere più amici, più partner sessuali e riportino una soddisfazione
soggettiva leggermente superiore rispetto agli introversi. Tuttavia, gli
introversi, con tutte le loro fatiche a socializzare, risultano più propensi a
risolvere in modo creativo problemi importanti (di portata generale) quando
vengono lasciati da soli. Nella misura in cui è possibile, i genitori
propenderanno per avere bambini estroversi (e quindi più appagati), anche se è
socialmente vantaggioso che non vi sia carenza di introversi.
Le regole sono la soluzione? Tre motivi per
dubitarne:
1) Regole complesse avvantaggiano i potenti creando ingiuste
diseguaglianze. Ad esempio, il turismo medico è già fiorente per trapianti
e maternità surrogata, è probabile che molti ricorrano a questa soluzione
anche in vista di una modifica genetiche o una selezione degli
embrioni.
2) Troppe leggi marginalizzano le norme sociali, che sono più
sensibili alle condizioni locali.
3) I regolatori hanno i loro pregiudizi. Spesso mancano delle
informazioni necessarie per trovare una distribuzione socialmente ottimale dei
tratti, e in ogni caso mancano degli incentivi adeguati per
implementarla.
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1111/bioe.12585
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