I SOCIAL NETWORK COME CRITICA AL PENSIERO CRITICO.
Quando ero ragazzo “pensare con la propria testa” era un valore
che stava al pari solo della “mamma”.
Oggi, dopo 15 anni di social network quel valore si è
disintegrato come un fuoco artificiale. L’obbrobrio di chi pensa con la sua
testa è un blob che ci sta sommergendo e contro cui invochiamo pietà. Un appello
alle coscienze sgorga spontaneo: tu, uomo qualunque, perché
non ti sforzi a seguire l’onda? Perché non ti limiti ad unirti al gregge? Segui
la tua natura, e se il conformismo è nella tua natura un motivo c’è. Anzi, ce ne
sono almeno tre, eccoli.
1) Essere originali è costoso e rischioso, la società è
aggressiva con i diversi (chiedilo agli omosessuali).
2) Il nostro istinto ad imitare gli altri è fortissimo, specie
quando “gli altri” ne sanno di più: se imiti l’esperto incameri i benefici della
sua conoscenza senza sopportarne i costi (fatiche).
3) Gli originali sono quasi sempre pazzi, specie se si
pronunciano fuori dal loro campo. Tutti i giorni assistiamo a una sfilata di
opinioni politiche deliranti a cura di artisti talentuosi, scrittori di successo
e scienziati provetti specializzati nel farla fuori dal vaso. L’esempio classico
è Unabomber: autentico genio della matematica e svalvolato totale nei suoi
giudizi sulla società.
Ti ho convinto?
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