LO SPETTRO DEL MOD
Uno spettro si aggira per l’occidente, è quello del "modernista progressista" MOD). Il MOD gode nel criticare le malefatte del suo gruppo di appartenenza e nel tempo ha sviluppato una sua visione storica imperniata sull’oppressione etno-razziale dei bianchi.
Cosa succede quando un tipo del genere da minoranza folcloristica diventa predominante? Tutto si trasforma in guerra culturale. Invece di compromessi ragionevoli tra coloro che, ad esempio, vogliono livelli di immigrazione più alti o più bassi, la battaglia è tra razzisti e anti-razzisti. Schierarsi per l’omogeneità e la stabilità etnica non è percepito come un’opzione politica ma come una visione ristretta ed escludente. Tutto la retorica MOD è venata da moralismo pseudoreligioso.
Il MOD ha radici nel passato, incarna uno spirito di anti-tradizionalismo che è emerso nella cultura occidentale tra il 1880 e il 1930. Il cosmopolitismo è da sempre la sua filosofia guida. Diversamente da socialismo e fascismo, questo modernismo di sinistra si adattava bene al capitalismo e alla globalizzazione. Negli anni sessanta, la sensibilità MOD si è estesa da una piccola élite a una parte molto più ampia della società borghese grazie alla diffusione della TV e al crescente ruolo delle università, assumendo il ruolo di sensibilità dominante nella cultura alta. Il MOD non cercava solo di persuadere, ma di istituzionalizzarsi, alterando le basi del liberalismo e passando da una generica tolleranza della diversità ad una sua imposizione. Se qualcuno non ama il kebab, il nuovo ordine morale gli chiederà di celebrarlo comunque, o come minimo di silenziare la sua avversione perché ritenuta anti-sociale. L’atteggiamento MOD si è lentamente trasformato in una forma coercitiva di liberalismo senza radici nella tradizione giuridica occidentale. Il MOD ha gettato le basi per un nuovo ordine morale - una ridefinizione del sacro e del perverso - che ha derubricato ogni provvedimento di restrizione dell'immigrazione ad atto malvagio e razzista. Negli USA il MOD cerca di consacrare i campus universitari a spazio dedicato alla cura meticolosa della diversità coercitiva. A partire dal 2010, la destra populista ha per la prima volta sfidato esplicitamente i tabù MOD sul sentimento anti-musulmano, mettendo in pericolo la libertà religiosa dei musulmani conservatori. Il conflitto si è poi esteso in altre materie, a partire dai problemi migratori. Oggi in molti paesi la battaglia politica è essenzialmente una guerra tra etno-tradizionalismo bianco e moralismo antirazzista (MOD).