venerdì 25 gennaio 2019

LA CONSTITUENCY DI PAPA FRANCESCO

ALL'IMPROVVISO LA REALTA'...

Papa Francesco si rivolge con predilezione speciale a quelli che lui chiama i “movimenti popolari”, anticapitalisti e no global, specie sudamericani, che ha convocato e incontrato a più riprese; alla loro presenza pronuncia discorsi interminabili (una trentina di pagine ciascuno), veri manifesti politici del suo pontificato. Francesco ama anche i “giovani”, a cui ha dedicato anche un sinodo lo scorso ottobre. Il messaggio è monocorde: i giovani (anche loro) sono gli “scartati dalla società”, le vittime di un impoverimento progressivo del mondo, nel quale “i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri”, in un crescendo di concentrazione della ricchezza nelle mani di pochissimi e di una deliberata estensione della povertà a strati sempre più ampi della popolazione.

Fin qui Francesco... poi c’è la realtà.

Fissando a 1,90 dollari al giorno la soglia della povertà estrema, la Banca Mondiale ha calcolato che il numero di quelli che sono sotto questa soglia è crollato da 1,895 miliardi del 1990 a 736 milioni nel 2015, nonostante nel frattempo la popolazione mondiale sia aumentata da 5,3 a 7,3 miliardi. Ossia, in percentuale, quei poverissimi che erano nel 1990 il 36 per cento della popolazione mondiale, venticinque anni dopo sono scesi al 10 per cento.

Non solo. Anche alzando la soglia della povertà a 5,50 dollari al giorno, il calo è straordinario. Specie in Asia, dove quelli che sono sotto questa soglia erano nel 1990 il 95,2 per cento, mentre nel 2015 sono scesi al 35 per cento.

Inutile dire che “il dio Mercato” tanto stigmatizzato da “L’Osservatore Romano” ha avuto una parte notevolissima nella riduzione della povertà.

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