giovedì 31 gennaio 2019

I FIGLI DI GESU’

I FIGLI DI GESU’

Se penso ai due spiriti più brillanti che l’umanità abbia prodotto mi vengono in mente due ebrei: Gesù di Nazareth e John von Neumann. Il primo non ebbe prole, il secondo la miseria di una figlia e due nipoti. Non sembra proprio che essere “brillanti” paghi molto dal punto di vista evolutivo.
Lasciamo perdere Gesù che è un caso “particolare”, consideriamo von Neumann, perché mai essere intelligenti non è considerato un vantaggio evolutivo? C’è più di un motivo.
1) Purtroppo l’intelligenza presenta una robusta correlazione con alcune patologie mentali.
2) Essere molto intelligenti è pur sempre una deviazione dalla norma, il che rende difficoltosa la socializzazione. A proposito, sapete come von Neumann approcciò a un party Mariette Kövesi, la sua prima moglie? Così: “Tu e io potremmo divertirci molto insieme visto che entrambi qui alla festa abbiamo selezionato gli stessi alcolici…”.
3) Il passato è diverso dal presente, alcune caratteristiche invisibili nell’ambiente di ieri oggi esplodono. Esempio: gli obesi di oggi avevano antenati che tendevano all’obesità ma che non potevano diventare obesi per il semplice fatto che l’ambiente non consentiva certi sviluppi. Per un colpo di sfiga, in un nuovo ambiente una caratteristica ieri utile diventa dannosa. Lo stesso – al contrario - dicasi per l’intelligenza: una caratteristica ieri abbastanza utile, per un colpo di fortuna, oggi diventa estremamente utile. Ma il nostro cervello è stato “costruito” ieri e non registra ancora l’intelligenza come particolarmente sexy. 
4) Per sopravvivere occorre fare gioco di squadra: la selezione opera sui gruppi prima ancora che sugli individui, e un gruppo specializza i ruoli: abbiamo bisogno di alcuni individui intelligenti, non di una massa intelligente.

CONCLUSIONE: l’intelligenza è in buona parte ereditaria e come tutte le caratteristiche ereditarie non dà particolari vantaggi riproduttivi. Perché? Perché altrimenti la selezione naturale avrebbe tolto di mezzo chi non ce l’ha.