I FIGLI DI GESU’
Se penso ai due spiriti più brillanti che l’umanità abbia
prodotto mi vengono in mente due ebrei: Gesù di Nazareth e John von Neumann. Il primo non ebbe prole, il secondo la miseria di una
figlia e due nipoti. Non sembra proprio che essere “brillanti” paghi molto dal
punto di vista evolutivo.
Lasciamo perdere Gesù che è un caso “particolare”,
consideriamo von Neumann, perché mai essere intelligenti non è considerato un
vantaggio evolutivo? C’è più di un motivo.
1) Purtroppo l’intelligenza presenta una robusta correlazione
con alcune patologie mentali.
2) Essere molto intelligenti è pur sempre una deviazione dalla
norma, il che rende difficoltosa la socializzazione. A proposito, sapete come
von Neumann approcciò a un party Mariette Kövesi, la sua prima moglie? Così: “Tu
e io potremmo divertirci molto insieme visto che entrambi qui alla festa abbiamo
selezionato gli stessi alcolici…”.
3) Il passato è diverso dal presente, alcune caratteristiche
invisibili nell’ambiente di ieri oggi esplodono. Esempio: gli obesi di
oggi avevano antenati che tendevano all’obesità ma che non potevano diventare
obesi per il semplice fatto che l’ambiente non consentiva certi sviluppi. Per un
colpo di sfiga, in un nuovo ambiente una caratteristica ieri utile diventa
dannosa. Lo stesso – al contrario - dicasi per l’intelligenza: una
caratteristica ieri abbastanza utile, per un colpo di fortuna, oggi
diventa estremamente utile. Ma il nostro cervello è stato “costruito” ieri e non
registra ancora l’intelligenza come particolarmente sexy.
4) Per sopravvivere occorre fare gioco di squadra: la selezione
opera sui gruppi prima ancora che sugli individui, e un gruppo specializza i
ruoli: abbiamo bisogno di alcuni individui intelligenti, non di una massa
intelligente.
CONCLUSIONE: l’intelligenza è in buona parte ereditaria e come
tutte le caratteristiche ereditarie non dà particolari vantaggi riproduttivi.
Perché? Perché altrimenti la selezione naturale avrebbe tolto di mezzo chi non
ce l’ha.