venerdì 25 gennaio 2019

I MIEI DOGMI

I MIEI DOGMI
Una lista veloce delle mie categorie mentali (la completo più tardi).
1) Se vuoi un po’ più di A, devi rinunciare a parte di B. Il mondo funziona così: non esistono pasti gratis, diceva quel tale.
2) Il costo di qualcosa è cio’ a cui rinunci per ottenerlo. Implicazioni: i costi variano da persona a persona e sono soggettivi.
3) La persona razionale ragiona”al margine”: cosa fare partendo dal punto in cui sono? I ragionamenti assoluti vanno bene se discuti di geometria. E io non ho mai visto nessuno "discutere" di geometria.
4) Le persone rispondono agli incentivi: per quanto uno sia tonto alla lunga capisce cosa gli conviene.
5) Sei impaziente e infantile. Prima di postare su Facebook lascia il tuo messaggio a bagnomaria almeno un paio di giorni, emergeranno puntualmente dei correttivi da apportare. (ht ai commenti di Davide Curioni e Rita Vergnano)
6) Esistono dei miracoli laici. L’atto dello “scambio”, per esempio, è una delle poche cose al mondo che – quasi per magia - fa star meglio tutte le persone coinvolte.
7) Risolvere un problema sociale significa fondamentalmente “privatizzarlo”, ovvero responsabilizzare le persone coinvolte. Non tutto è privatizzabile, a volte manca la tecnologia (si aspetta), altre volte la cultura (si costruisce).
8. Legge base della sociologia: a volte le cose vanno in un modo, altre volte in un altro.
9) Il fatto che il gruppo A sia mediamente più intelligente (forte, preparato, alto, paziente…) del gruppo B è compatibile con il fatto che esistano molti membri del gruppo B molto più intelligenti (forti, preparati, alti, pazienti…) di molti membri del gruppo A.
10) Ogni problema ha la sua "letteratura". Quando rifletti su un certo argomento ricorda che in giro c’è gente che ci ha speso sopra l’intera vita. Interessarsi ad un problema significa interessarsi a queste persone prima ancora che affrontarlo in astratto.
11) Se i pompieri sono pagati meno delle pop star è perché viviamo in un mondo fortunato: c’è in giro una marea di gente in grado di salvarci la vita.
12) Dal bene esce il male e dal male il bene. Non vale sempre ma quasi sempre. Il 90% di quello che accade è una "conseguenza non intenzionale".
13) Creare ricchezza e creare posti di lavoro sono cose molto diverse.
14) Non perdere tempo a discutere con chi ti chiede di provare l’ovvio.
15) Se una cosa non puo’ essere detta chiaramente o è falsa o non l’hai capita bene.
16) Per risolvere i disaccordi scommettere è meglio che discutere.
17) Nell’era dell’abbondanza non andiamo all’ospedale per curarci, non andiamo a scuola per imparare… Ecco: il motivo per cui facciamo molte cose non è "fare quelle cose" ma “lanciare segnali”.
18) Il pessimista bara: il pessimismo è essenzialmente uno stile. Uno stile sexy (e facile). Chi vede nero ed esprime in modo creativo questo suo scoramento milita nella serie B del pensiero.
19) La politica fa male (fa pensare male, fa agire male…) e una società saggia ne tiene i suoi giovani lontani.
20) Pensare significa comprendere quanto poco sappiamo. Una volta compreso l'astensione s'impone.
21) La diversitá sociale ha un valore, ma lo illustra meglio la teoria del portafoglio che Benetton: serve a controllare i rischi. Anche la cibernetica può dire la sua: un certo casino (ridondanza) giova sicurezza.
22) A tutti i giudizi sul reale va associata una probabilità.
23) Par destruens e pars construens procedono appaiate, non alternate.
24) I primi tre rilievi del profano ad uno studio con peer review sono cose di cui gli autori hanno già tenuto conto.