REGINA DI CUORI
Le leggi fiscali ci appaiono come un campo minato: sono difficili, malscritte, tortuose, contorte, vere e proprie trappole che la burocrazia sembra tendere al contribuente. Ma in questa storia chi è il cattivo? E’ forse il legislatore che delibera simile robaccia? E’ forse il burocrate che la chiede e la produce materialmente?
No, il cattivo è la Regina di Cuori.
Conoscete tutti il perfido personaggio che compare in “Alice nel Paese delle meraviglie” e che faceva notare: “devi correre sempre più veloce per restare sempre nello stesso posto”. Così le leggi fiscali: devono essere sempre più illeggibili per mantenere inalterata la loro efficacia.
Sarà che l’obbligo contributivo così come si presenta nelle società moderne ci appare immorale, cosicché non ci si fa molti scrupoli ad evitarlo e a mantenere, laddove è consentito, una compliance molto bassa. In pochi rubacchiano quando possono ma in molti eludono o evadono appena posso, evidentemente l’obbligo morale non è sentito. Una norma fiscale semplice è, in genere, anche semplice da evadere. Così si comincia a complicarla per renderla meno aggirabile. Tuttavia, una volta che col tempo la nuova condizione si chiarisce, si mettono a punto i nuovi metodi di evasione, finché la legge viene ulteriormente ritoccata facendo tesoro dell’esperienza. E via così fino a che i testi legislativi sembrano scritti da marziani in tilt. In altri termini: le legge fiscale non cambia per migliorarsi, cambia per poter restare ferma, almeno in termini di efficienza. Il cambiamento è una strategia di lotta all’ elusione più che di lotta per la giustizia.
Tutti noi di fronte a questa palude olezzante proviamo un senso di repulsione e cerchiamo un nemico con cui sfogarci, ma a volte questo nemico non c’è. O meglio c’è ma è fuori dalla nostra portata, si trova nel mondo delle Meraviglie e si chiama Regina di Cuori.