lunedì 11 giugno 2018

Tutto in una volta



1. A priori knowledge: yes or no?


Sì. Per chi crede nella distinzione tra giudizi analitici e giudizi sintetici il "sì" è scontato poiché i primi esprimono sempre verità a priori. La questione interessante, piuttosto, è se esistano i giudizi sintetici a priori, tipo: "l'oggetto X è completamente rosso e anche completamente nero". Oppure: "uccidere un bambino è sempre da condannare". Postularne l'esistenza consente di utilizzare il concetto di impossibilità metaforica e di risolvere parecchi paradossi logici. Nel dettaglio vedi Huemer .


http://home.sprynet.com/~owl1/rand.htm

Abstract objects: Platonism or nominalism?

La risposta puo' essere ricondotta alla questione degli universali: esistono?
Si direbbe proprio di sì. L'universale è un predicato, qualcosa che ci serve per descrivere un oggetto, senza universali non c'è discussione. Per esempio: quel foglio è giallo. La "giallità" è qualcosa con cui descrivo la carta. Il giallo non è un concetto, è un colore, una realtà. Io uso senza problemi la parola "giallo", per cui si direbbe che il "giallo" esista realmente, che considera reale questa esistenza non si pone nemmeno il problema, non tenta di dimostrarla, è un'evidenza tra le tante. Il nominalismo sembrerebbe ovviamente falso e deve quindi spiegarci perché l'esistenza degli universali ci appaia tanto chiaramente. Non sembra proprio riuscirci. Ma soprattutto sembra proprio che la sua posizione sia ideologica: accettare l'esistenza degli universali significa accettare l'esistenza di una realtà immateriale.
Ma gli universali esistono solo quando alla loro base ci sono degli oggetti? Il platonisma lo nega, l'immanentista lo afferma. La nostra esperienza quotidiana sembra cofermare l'immanentismo. Per approfondire vedi Huemer .



http://home.sprynet.com/~owl1/rand.htm

Aesthetic value: objective or subjective?

Oggettivi. Prendiamo il caso della musica, il suono è un “oggetto secondario”: emerge nell'esperienza  con un oggetto primario (il trombone che suona). Un sordo, per esempio, puo’ formalmente conoscere alla perfezione il suono emesso dal trombone, se ne fa un'idea corretta, ma ancora non sa nulla poiché non lo sperimenta in modo diretto. La musica, poi, è un “oggetto terziario” poiché emerge come oggetto separato nell’esperienza sonora. Sia come sia la musica è un oggetto e la bellezza una sua proprietà, il che fa sospettare che si presti ad un'analisi oggettiva. I particolari di questa impostazione sono trattati da Scruton. Per una discussione più completa consulta questo mio post http://broncobilli.blogspot.com/2018/09/i-valori-estetici-sono-oggettivi.html



Analytic-synthetic distinction: yes or no?

A prima vista la distinzione è ovvia ma una famosa obiezione di Quine la rende molto più problematica. Il filosofo faceva osservare che analitico è un giudizio vero in virtù del suo significato. Poiché da un termine è possibile trarne una definizione la relazione di sinonimia tra quel termine e la sua definizione più esplicita dà origine ai giudizi analitici. Il filosofo proseguiva facendo notare che una simile relazione di perfetta sinonimia non esiste mai, e quindi non esiste mai nemmeno l'analiticità del giudizio costruito in quel modo. Per eludere questa obiezione occorre cambiare definizione al termine "analitico". Ecco allora una definizione migliore: è analitico quel giudizio la cui negazione implica contraddizione (es: negare un giudizio logico implica contraddizione). C'è poi un aspetto empirico che ci fa pensare all'esistenza dei giudizi analitici: tutti sono in grado di individuarli e concordano nel farlo. Evidentemente c'è sotto una realtà.


http://en.wikipedia.org/wiki/Frege's_Puzzle

http://en.wikipedia.org/wiki/Naming_and_Necessity

http://home.sprynet.com/~owl1/rand.htm

Epistemic justification: internalism or externalism?

Esternalismo. Domanda: viviamo in un matrix o no? Altra domanda: stiamo sognando o no? Diciamo che chi risponde "impossibile dirlo" probabilmente è un internalista (l'immagine mentale della realtà e del sogno è la stessa), chi invece secondo buon senso risponde "no" è esternalista: evidentemente pensa che la nostra conoscenza non dipenda unicamente dall'immagine mentale che ci facciamo delle cose. O, detto in modo più gergale, pensa che la nostra mente sia influenzata in modo causale dalla realtà. Altri esperimenti mentali che ci esercitano sul punto sono quelli di Putnam (vasca dei cervelli e terra gemella). Ora, chi pta per il buon senso è esternalista.

External world: idealism, skepticism, or non-skeptical realism?

Realismo. Lasciamo perdere lo scetticismo. L'idealista pensa comunque che il mondo esterno, magari esiste, ma non è comunque accessibile e conoscibile da noi. 

Free will: compatibilism, libertarianism, or no free will?

Libertarismo. Una volta rigettato il fisicalismo della mente le altre opzioni perdono di senso.

God: theism or atheism?

Teismo. Le dimostrazioni della sua esistenza mi convincono.

Knowledge claims: contextualism, relativism, or invariantism?

 Invariantismo. Il contesto può condizionare ma se non si è scettici la conoscenza deve essere possibile. Il contestualismo resta comunque una forma di relativismo.

http://en.wikipedia.org/wiki/Contextualism

Knowledge: empiricism or rationalism?

Razionalismo. Nelle precedenti risposte, specie in tema di universali, ho dato risposte a cui un empirista sarebbe allergico.

Laws of nature: Humean or non-Humean?
Humean. Per Hume la legge di natura è in realtà una legge statistica. Anche l'anti-humaniano fa uso della statistica ma la interpreta come il segnale di una presenza ulteriore. La domanda chiave per illuminare sulla distinzione: credi che il concetto di miracolo sia metafisicamente possibile? Hume è scettico, qualsiasi presunto miracolo puo' essere meglio interpretato come la variazione imprevista su una legge statistica che comunque contempla la possibilità di variazioni.


Logic: classical or non-classical?

Classica. In genere la questione è traducibile nella domanda: credi nel principio di bivalenza? La bivalenza è il principio per cui se pensi che il mondo sia in un certo modo allora non sarà in un altro. I nemici della bivalenza sono i personaggi finzionali e il problema dei futuri contingenti: i primi si disinnescano interpretandoli come ipotesi su mondi possibili, i secondi ritenendo illecita l'indicizzazione temporale delle proposizioni.

Mental content: internalism or externalism?

Esternalismo. Qui rinvio a quanto detto in merito alla conoscenza epistemica: se reputo che sia conoscibile la nostra esistenza in un Matrix, allora, evidentemente, il contenuto mentale che posseggo è esternalista, ovvero, non dipende solo dall'immagine interiore che mi faccio delle cose.

Meta-ethics: moral realism or moral anti-realism?

Realismo.

Metaphilosophy: naturalism or non-naturalism?

Metafisica. Nessun inconveniente con il senso comune (vedi universali e verità a priori). La mente non è un'entità fisica. Questa è l'evidenza d'oggi è un atteggiamento rigoroso non può trascurare la.

Mind: physicalism or non-physicalism?

Non fisicalismo.

Moral judgment: cognitivism or non-cognitivism?

Cognitivismo. Vedi intuizionismo.

Newcomb's problem: one box or two boxes?

Due scatole. La logica vince sul calcolo probabilistico in assenza di determinismo all' indietro e in presenza di free will.

Normative ethics: deontology, consequentialism, or virtue ethics?

Deontologia. Le virtù sono un contorno (supererogatorie).

Perceptual experience: disjunctivism, qualia theory, representationalism, or sense-datum theory?

Altro: accesso diretto. Certo, gran parte della nostra conoscenza deriva dalle nostre immagini mentali, in questo modo si spiegano anche errori e illusioni. Cio' non toglie che vi sia anche un accesso diretto, vedi le voci in cui ho scelto l'opzione esternalista.



http://home.sprynet.com/~owl1/dis.htm

http://home.sprynet.com/~owl1/book1.htm

http://en.wikipedia.org/wiki/Qualia#Definitions

http://www.iep.utm.edu/perc-obj/  

Personal identity: biological view, psychological view, or further-fact view?

Further fact. Ci sono due esperimenti chiave (teletrasporto e trapianto dei cervelli) da cui è possibile vedere che l'identità dipende da fattori insondabili poiché anche la perfetta conoscenza della situazione fisica non ci consente di attribuirla con certezza.

Politics: communitarianism, egalitarianism, or libertarianism?

Libertarianism.

Proper names: Fregean or Millian?

Per Frege il senso di una parola coincide con una descrizione (tavole della verità) ma ci sono anche nomi che utilizziamo intendendo ANCHE qualcosa di indescrivibile, di informe.  Se dico "c'era una volta Giona" non ho ancora detto nulla di Giona, nemmeno se esiste veramente, eppure l'ho indicato, ho pronunciato il suo nome, mi sono riferito a lui. Ebbene, per Frege un termine del genere dovrebbe essere insensato e rendere insensata la mia affermazione. Se dico Riccardo posso intendere anche la sua anima, ovvero qualcosa di indescrivibile. Potrei chiamare "Riccardo" anche lo zombie di Riccardo, in termini descrittivi non cambierebbe nulla - e nemmeno nell'esito delle tavole dalla verità - ma il senso della parola cambierebbe profondamente. Il filosofo Kripke è quello che meglio ha difeso gli argomenti milliani.


Science: scientific realism or scientific anti-realism?

Antirealismo. Domanda: perché rifiutiamo la tesi della Terra piatta? Perché preferiamo Copernico a Tolomeo? Approfondire questa questione ci fa comprendere come coerenza e semplicità stiano al centro della faccenda. Ripeto: coerenza e semplicità, non "realtà". Come disse Quine la nostra conoscenza è una grande rete ancorata a terra solo in alcuni punti periferici: solo in quei punti c'è una corrispondenza con la realtà. Ecco, io mi ritengo un realista (vedi sopra alla domanda specifica sulla metafisica e sulla verità), ma ritengo anche che quei punti non rientrino nel dominio della scienza in senso stretto. La rete della scienza è sospesa in aria, gli ancoraggi sono altrove. Ora avete capito perché la polemica Galileo e Bellarmino è così interessante? 

Teletransporter (new matter): survival or death?

Survival. Vedi identità. Ma per capire al meglio guarda anche questo film https://vimeo.com/72696357 John Weldon’s To Be

Time: A-theory or B-theory?

A-theory. Parmenide a parte, chi si sostiene la B-theory si appoggia ad Einstein sostiene che la relatività ristretta confermerebbe una visione statica del tempo. E' proprio vero? In questo saggio lo nego ( https://fahreunblog.wordpress.com/2017/03/11/einstein-contro-il-libero-arbitrio/ ), da qui la mia posizione.


http://home.sprynet.com/~owl1/qm.htm

http://home.sprynet.com/~owl1/qm3.htm

Trolley problem (five straight ahead, one on side track, turn requires switching, what ought one do?): switch or don't switch?

 Dont switch. Esistono dei principi e delle eccezioni lo switch è un'eccezione.

Truth: correspondence, deflationary, or epistemic?

 corrispondenza. Se sei un realista a tutto tondo difficile evitare di credere nella corrispondenza à la Tarski. Vale la logica classica e quindi la bivalenza per cui una verità può esistere anche se non conoscibile. Talune verità sono ragionevoli anche se non implicano un  processo di giustificazione predeterminato come pretendono le verità epistemiche. Anche criteri come la coerenza e la semplicità non sono altro che criteri assunti per assumere una  corrispondenza tra teoria e realtà.

Zombies: inconceivable, conceivable but not metaphysically possible, or metaphysically possible?

Met. possible.. L'anima esiste.

Motivazione morale: internalismo o esternalismo? 

Esternalismo. L'esperimento mentale della macchina di Nozik è decisivo: perché decidiamo di non attaccarci alla macchina della felicità artificiale e di tornare a casa dai nostri  cari? Perché le nostre immagini non sono le uniche a mkotivarci (formalmente la felicità artificiale è identica a quella reale), il concetto stesso di realtà (per quanto informe) incide. Non sono entrato nel dettaglio perché posso rinviare a questo post ...

Un sito che riassume questi temi http://www.cattoliciromani.com/40-ecumenismo-e-dialogo/66045-che-cosa-credono-i-filosofi-oggi