giovedì 14 giugno 2018

150 – GIUDIZIO ETICO SUL CAPITALISMO

150 – GIUDIZIO ETICO SUL CAPITALISMO
E’ giusto stare a casa dal lavoro per curare il proprio figlio malato? Direi di sì.
E’ giusto stare a casa dal lavoro per curare il figlio malato di uno sconosciuto? Direi di no.
Come mai la morale discrimina tra bambini?
Forse perché non esiste una morale ma due: quella del “villaggio” (in cui tutti si conoscono) e quella della “città” (in cui domina l’anonimato).
I bambini sono tutti uguali, ma ci sono quelli che conosco bene (a cui si applica la morale del villaggio) e quelli anonimi (a cui si applica la morale della città).
Molti comportamenti mafiosi, per esempio, sarebbero moralmente accettabili se vissuti in una dimensione di “villaggio”, e in passato era proprio così. Vengono oggi condannati perché viviamo in una dimensione di “città”.
Nel villaggio prevale l’autorevolezza e l’onore, in città la regola e il contratto. Il villaggio è virtuoso, la città deontologica.
Ma dove finisce il villaggio e inizia la città. L’antropologo Robin Dunbar ha dato il suo numero: 150. La mente umana puo’ “conoscere” circa 150 persone, oltre si entra nell’anonimato (della città). Sotto quella soglia vige la moralità del villaggio, sopra la moralità della città.
Confondere le due morali produce effetti perversi. Faccio un esempio: il capitalismo è un sistema chiamato a funzionare nell’anonimia della città, se lo si giudica con i criteri del villaggio e magari lo si condanna invocando al suo posto solidarietà, altruismo e generosità si compie uno svarione.
HACKERNOON.COM
Moral principles differ at different scales of society