E POI ARRIVO’ ADAM SMITH
Fino alla fine del XVII secolo le persone vivevano in piccole comunità molto coese dove l’impulso morale, l’empatia, il pettegolezzo e le stimmate sociali erano il primo incentivo a rigar dritto. In queste “economie morali” chi ammassava ricchezze era visto con sospetto e la religione era centrale nel contenere le devianze. Poi arrivano i filosofi radicali, per esempio Adam Smith fece notare: “non é dalla generosità del macellaio, del birraio o del fornaio che noi possiamo sperare di ottenere il nostro pranzo, ma dalla valutazione che essi fanno dei propri interessi”. E fu la rivoluzione.