Mia cognata impara la macroeconomia sulla sua pelle
Mia cognata ha scoperto il mondo della macroeconomia, ora lo capisce molto meglio di prima e saprebbe persino decriptare certi oscuri messaggi di Draghi che le giungono via TG.
Ma come ha fatto?
Semplice, ci si è trovata in mezzo.
Non c’è miglior pedagogia che “trovarsi in mezzo”.
Vale la pena di raccontare la sua piccola odissea.
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Nel suo super-condominio ci sono molte coppie giovani (di avvocati) con figli, cosicché hanno deciso di organizzarsi al meglio per un mutuo servizio di babysitting. Agli avvocati non piace spendere.
La soluzione è stata geniale: coniare una serie di fiche – ognuna del valore di “1 ora” – e poi distribuirle in egual misura a tutti i partecipanti all’impresa cooperativa.
Se mi serve la babysitter pago con le fiche anziché con i soldi. D’altronde, sarà mio interesse prestare servizio quando posso per non esaurire la mia scorta di fiche e restare a secco nel momento del bisogno.
Geniale, vero? D’altronde sono tutti avvocati laureati freschi di esame di stato.
Solo che, mia cognata, dopo aver contato e ricontato le fiche assegnatele ha notato la loro pochezza: sarebbe stata sufficiente un’ uscita di piacere per rimanere scoperti nel caso di un’ improvvisa uscita di bisogno.
Che fare? Ovvio: prima di uscire meglio accumulare altre fiche per non correre rischi.
Problema: come lei hanno ragionato tutti.
In breve tempo il supercondominio si è trasformato in uncarcere: non usciva più nessuno poiché nessuno voleva spendere fiche correndo il rischio di restare a secco.
Che fare?
Dapprima si è provato con lo stigma sociale: “boia chi non esce”.
Una versione condominiale del “bisogna spendere per far girare l’economia”.
Ma non funzionava: se sei tu il primo a non uscire il tuo “boia chi non esce” suona fesso.
Poi – ricordo che erano tutti avvocati – hanno provato con l’approccio legalistico: obbligatorio uscire una volta al mese.
La vita del supercondominio ha assunto toni farseschi: gente infreddolita che usciva per fare il “giro obbligatorio” dell’isolato con i vicini affacciati alle finestre che ridevano.
Poi si sono convertiti finalmente alla soluzione (pseudo) economica: coniare nuove fiche.
Con le nuove fiche tutto è andato a posto: grazie al gruzzolo integrato il timore delle uscite avventate è cessato e il sistema di babysitting ha cominciato a marciare.
E qui mia cognata ha ricevuto la prima grande lezione di economia: quando la gente non “spende” la soluzione è “stampare” moneta.
Ma questa, purtroppo, non è stata l’unica lezione. Il triste finale aveva in serbo ben altri insegnamenti.
Qualcuno, infatti, si è entusiasmato talmente che ha proposto di sostituire le fiche con le foglie secche del parco (eravamo in autunno inoltrato).
Tutti si sono fatti una risata, però l’idea di aumentare il monte-fiche non era affatto peregrina.
Detto, fatto.
Mia cognata ha ricevuto un ulteriore mucchietto di fiche.
A questo punto tutti volevano uscire… e mancavano le babysitter.
Si è ricaduti ben presto in piena recessione.
E gli avvocati cosa hanno fatto? E te pareva, non capendoci più niente hanno imposto il babysitting minimo obbligatorio.
Ah ah ah.
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Perché il sistema degli avvocati è caduto dalla padella nella brace?
Risolvere una recessione “stampando” fiche puo’ funzionare ma non è mai “la soluzione”. Loro ci hanno creduto e ci hanno lasciato le penne.
La soluzione – quella seria – è un altra: avere prezzi flessibilie affidarsi a loro.
Se c’è carenza di una risorsa il prezzo per quella risorsa cresce. Deve crescere! Altrimenti sono guai.
Se c’è abbondanza di una risorsa il prezzo diminuisce. Deve diminuire! altrimenti sono guai.
Se c’è abbondanza di babysitter il loro prezzo DEVE diminuire, altrimenti sono guai.
E invece gli avvocati cosa facevano? Guardavano la loro fiche con sopra scritto “vale 1h di babysitter” e ci credevano! Poi, dissennatamente, dicevano alla potenziale candidata: “se mi copri per 1h ti do questa fiche che vale 1 ora”.
E’ chiaro che se c’è abbondanza di babysitter la persona razionale offre una fiche con scritto sopra “1h” per DUE ore di servizio.
Ma l’avvocato si attiene ottusamente al diritto: se c’è scritto “1h” quella fiche vale un’ora, punto e basta. E nel supercondominio tutto va a scatafascio.
Naturalmente, lo stesso dicasi nel caso opposto: quando c’è carenza di babysitter la persona razionale come minimo offre 2 fiche da 1h per un’ora sola di servizio.
In un mondo di persone razionali non c’è dunque mai bisogno di cambiare la quantità di fiche a disposizione per risolvere i problemi: basta che cambino i prezzi.
Questa è la seconda lezione che si porta a casa mia cognata: nel mondo gli avvocati prevalgono sulle persone razionali.
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I prezzi rigidi sono dunque la causa delle recessioni, sia nel supercondominio che nel mondo reale.
Ma perché i prezzi sono rigidi? Perché in recessione i salari non si abbassano riequilibrando il sistema?
Ci sono ditte che addirittura preferiscono fallire piuttosto che toccare gli stipendi!
Prima causa: su chi abbassa i salari piomba lo stigma sociale.
Ma è lo stesso soggetto deputato che si sente una merdaqualora abbassasse gli stipendi. E’ un po’ come se dentro di noi avessimo un senso di giustizia che ci induce in errore.
E’ lo stesso fenomeno per cui quando esce il nuovo IPhone ci sono code chilometriche. Non si potrebbe smaltirle alzando i prezzi? No, su Apple calerebbe lo stigma sociale degli avvocati ottusi ed impermeabili ad ogni legge economica. Quando Apple ci ha provato (ribassando i prezzi dopo un mese) i clienti della prima ora hanno inveito al punto che il povero Jobs ha dovuto tenerli buoni elargendo voucher per acquisti gratuiti.
Seconda causa: il costo del menù.
A volte i prezzi non si cambiano perché ci toccherebbe ristampare i menù.
Ridi, ridi ma è un problema serio. La Coca Cola ha tenuto per 70 anni il prezzo fermo a 50 centesimi perché aveva installato i distributori che prendevano solo quella monetina. Poi è persino arrivata a chiedere al presidente Eisenhower di coniare una nuova moneta per fare cifra tonda con il prezzo aumentato!
C’è poi un terzo problema di coordinamento: se sono l’ultimo a “diminuire” posso fare la mia piccola speculazione. Anzi, forse l’economia si riprende grazie alla diminuzione altrui e io nemmeno devo passarci!
Infine c’è un quarto problema, anche questo da “avvocati”, quello delle tasse occulte.
Ricordo che mio papà buonanima mi raccontava di un collega avvocato che aveva fatto irruzione nell’ufficio dei boss imprecando perché gli avevano tagliato lo stipendio. Cristo di qua, cristo di là… quasi ci scappava il morto. In lui era scattato quel senso di ingiustizia di cui ho parlato più sopra al primo punto.
Due anni dopo la stessa persona subiva un ulteriore taglio ma questa volta brindava in famiglia.
Perché una reazione tanto diversa?
Semplice, perché il taglio si realizzava sotto forma di aumento.
Aveva ottenuto un bell’ aumento… ma inferiore all’inflazione. A quanto pare l’inflazione è una tassa che gli avvocati pagano volentieri.
L’inflazione aveva salvato i boss da nuove fastidiose irruzioni.
I boss, che conoscono i loro polli, chiedono al governo più inflazione: è un modo per far fare il lavoro sporco ad altri.
E non hanno torto: il mondo è pieno di avvocati come l’iracondo di cui sopra.
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Ecco allora la lezione vera che si porta a casa mia cognata: il sistema dei prezzi risolve da solo tutti i problemi macroeconomici. Purtroppo il mondo è pieno di avvocati, cosicché l’irrigidimento dei prezzi è frequente. In questi casi puo’ giovare agire sulla quantità di moneta stando bene attenti a non cadere dalla padella alla brace, come è capitato a lei nel supercondominio.