sabato 4 giugno 2016

Una teoria di genere per mettere d'accordo tutti

Sarebbe bello disporre di una teoria sulla violenza di genere in grado di mettere d’accordo lo psicologo, l’evoluzionista, la femminista, l’ “equalizzatore”, il “virilista”, nonché chiunque si faccia un bell’esame di coscienza.
Mi permetto di proporre questa (scusate se non vado oltre le due righe):
Mentre le donne hanno una comunicazione allusiva e una violenza diretta, gli uomini hanno una violenza allusiva e una comunicazione diretta.
Avere una comunicazione allusiva significa dire una cosa per intenderne un’altra, magari usando un certo tono.
Avere una comunicazione diretta significa dire una cosa per intendere esattamente  cio’ che si dice.
La violenza diretta esprime un odio specifico e un disprezzo verso la persona a cui è rivolta.
La violenza allusiva esprime, più che un odio verso il soggetto colpito, una preoccupazione per la propria immagine pubblica.
Facciamo un esempio concreto per illustrare meglio la teoria.
Pensiamo al caso di una coppia ini crisi. Ebbene, in base alla teoria possiamo dire che se i dissapori di coppia sono destinati a sfociare in una rottura crescono le possibilità di una violenza maschile (poiché la rottura è un evento “pubblico”). Al contrario, le possibilità di una violenza femminile sono indipendenti da una rottura: in queste materie per la donna conta solo la sostanza, ovvero la crisi di coppia.
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Una teoria come quella proposta ha il pregio di essere compatibile con molte posizione che, essendo molto diffuse, appaiono verosimili.
  1. Uomini e donne hanno comportamenti differenti (Marte e Venere). Lo psicologo tradizionale lo afferma ripetutamente.
  2. Sia gli uomini che le donne esprimono forme di aggressività, non ci sono “agnellini”. L’ “equalizzatore” che ad ogni “femminicidio” contrappone un “maschicidio” sarà contento.
  3. L’aggressività maschile è più sensibile agli stereotipi rispetto a quella femminile. Il lamento delle femministe non è nella sostanza del tutto ingiustificato.
  4. L’uomo è più virile della donna: è più assertivo e più sensibile alla dimensione comunitaria. I teorici della virilità ce lo dicono ogni giorno. 
  5. L’uomo è ossessionato dalla cultura, la donna dalle relazioni personali. E’ una predica che lo psicologo evoluzionista fa ogni giorno.
  6. La violenza maschile verso la donna è compatibile con un sentimento d’amore, per quanto degradato. L’introspezione lo conferma.
Forse il punto interessante è l’ultimo. Forse nessuno odia veramente e fino in fondo il proprio partner, anche per questo la violenza estrema è un po’ più diffusa tra i maschi: nel loro caso, per passare all’azione, l’odio conta molto meno.