Tra jungla e cosmo si dimenano i Land of Kush, è probabilmente un omaggio a Sun Ra e al suo visionario fumettone intergalattico.
Le chitarre incalzano simulando le kore di mamma africa, tutto il resto mima la flora ipertrofica della Jungla, con il flauto che mantiene la placidità dei fiumi.
La variazione troppo irregolare produce effetti di monotonia ipnotica. Lo sa bene chi si ferma ad ascoltare il "sonoro" del bosco. Chi ama queste esperienze di "sound-watching", gradirà il capanno messo a disposizione dagli afro-canadesi.
Si avvista un sax baritono, irrompe sulla scena come un torello che sgabbia nell' arena; chi non abbia ancora realizzato quanto possa essere pastosa la sua parlata, qui puo' chiarirsi le idee.