Mischiando anarchia e neo-colonialismo, l' economista Paul Romer vuole sconfiggere la povertà nel mondo.
La sua idea si chiama charter city, prevede che nei paesi più ricchi si formino delle compagnie private in grado di produrre e applicare leggi. Questi soggetti, appena capita l' ocasione propizia, acquisteranno o prenderanno a nolo delle città-enclave nel Terzo Mondo, quelle che si offriranno a loro, si pensa le più disperate.
Acquistata la "materia prima" cercheranno di farla fruttare riscuotendo la loro commissione e rinnovando, se il caso, il contratto. In fondo governare bene e rendere prospero un territorio è un affare estremamente allettante.
L' idea è già all' opera in Magadascar, vediamo come andrà e cosa bisogna rettificare (qui un primo resoconto).
I problemi sono tanti ma come si puo' non fare il tifo per Paul e per la sua "truly win-win solution"?