Non si puo' certo dire che chi esce dalle università più "prestigiose" abbia poi una resa altrettanto "prestigiosa" una volta collocato nel mondo del lavoro. Parlano i fatti.
Ma la cosa puo' essere spiegata con una teoria dell' accademia di stampo hansoniano.
Più difficile spiegare come mai le aziende siano dispote a pagare lautamente questi cadetti. In fondo il mondo delle aziende non dovrebbe cascare nell' illusione ottica prodotta dal mondo accademico.
Si è risposto che vantare un certo personale "faccia figo". Risposta, bisogna ammetterlo, non molto soddisfacente.
Ma forse le cose stanno cambiando e non è più necessario giustificare alcunchè:
"... quando controllo un curriculum non controllo necessariamente il voto di laurea e il tempo per conseguirla..."
Parla un "reclutatore" intervistato sul Corriere.