LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE
Un tempo il popolo era passivo, votava per poi eclissarsi. Ogni
tanto qualche mega manifestazione dei sindacati che cedeva presto il passo alla
routine.
Oggi non è più così. Il “popolo” è diventato “pubblico” e in
quanto tale interagisce con chi è in scena attraverso applausi, fischi, buu e
commentini sarcastici di ogni tipo. Gli attori più scaltri si adeguano, gli
altri prendono i pomodori in faccia e si tacciono.
Il “demagogo populista”, questo apparentemente abile
imprenditore politico, attua una strategia molto meno sofisticata di quanto
sembri: non travia il popolo, si limita a dargli quello che vuole e chiede.
Altro che fake news.
In sintesi: il populismo non è che la democrazia partecipata.
Non vi piace? Neanche a me… Odio la democrazia partecipata.
Occorre trovare al più presto escogitare un modo affinché la
nostra democrazia possa continuare a dirsi “partecipata” senza più
esserlo.
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