giovedì 20 dicembre 2018

MEDIA BIAS vs FAKE NEWS

MEDIA BIAS vs FAKE NEWS

Giornali e TV rappresentano la realtà in modo necessariamente distorto, il fenomeno è noto come “media bias”. Mi limito a due esempi macroscopici.

1) In politica prevale la narrazione "di sinistra”. Motivo: sono per lo più le persone di sinistra ad interessarsi di politica (e come tutti noi amano sentirsi confermate), sono loro a fare il mercato in questo settore dell’informazione. E’ impresa ardua pubblicare un giornale politico per chi legge poco la pagina politica.

2) Prevalgono le notizie negative (carestie, guerre, epidemie, crimini, crolli, crisi, scandali, gossip…). Motivo: una foresta che cresce fa meno rumore di un albero che cade (e ne cade almeno uno al giorno). O meglio, se un giornale uscisse ogni 50 anni sarebbe zeppo di notizie positive (aumento spettacolare della ricchezza, della salute, dell’istruzione…). Ma poiché esce ogni giorno, è zeppo di notizie negative (vedi sopra).

Il media bias, purtroppo, ha conseguenze pesanti sulla vita dell'intera società.

Pensiamo alla politica: l’uomo è conformista, se percepisce che la narrazione di sinistra prevale, si adegua: ama “dire la cosa giusta”. O per lo meno, in certi contesti sente che la sua reale opinione va taciuta in quando disdicevole.

Pensiamo alla realtà in generale. Poiché hanno solo notizie negative, le persone costruiscono la loro percezione di conseguenza (pensano che i crimini siano ovunque, che il terrorismo islamico annienterà l’occidente, che gli aerei siano più pericolosi delle auto, che la povertà ci affligge…).

Possiamo ben dire che sui guai del mondo avanzato il media bias pesi molto più delle fake news, eppure sono le seconde sotto accusa. Perché?

Perché solo nel caso delle fake news esiste un "colpevole".

Il media bias è difficile da evitare: non puoi platealmente accusare un giornalista di raccontare un fenomeno secondo la sua sensibilità. Non puoi pretendere che un inviato si colleghi dicendo: “mi trovo qui perché qui NON è scoppiata una guerra”!

https://www.theguardian.com/commentisfree/2018/feb/17/steven-pinker-media-negative-news

Magazine covers warn us of coming anarchies, plagues, epidemics, collapses, and so many “crises” (farm, health, retirement, welfare, energy, deficit

We never see a journalist saying to the camera, “I’m reporting live from a country where a war has not broken out”

Bad things can happen quickly, but good things aren’t built in a day, and as they unfold, they will be out of sync with the news cycle

if a newspaper came out once every 50 years, it would not report half a century of celebrity gossip and political scandals. It would report momentous global changes such as the increase in life expectancy.

Availability heuristic: people estimate the probability of an event or the frequency of a kind of thing by the ease with which instances come to mind...Plane crashes always make the news, but car crashes, which kill far more people, almost never do. Not surprisingly, many people have a fear of flying

. Far from being better informed, heavy newswatchers can become miscalibrated...crimini...terrorismo...

Trump was the beneficiary of a belief— near universal in American journalism—that “serious news” can essentially be defined as “what’s going wrong... For decades, journalism’s steady focus on problems and seemingly incurable pathologies was preparing the soil that allowed Trump’s seeds of discontent and despair to take root.