mercoledì 2 aprile 2008

Problemi con il dibattito elettorale? Una ricettina storico-economica per cavarsi d' impaccio

Sole 2.4.2008. Alesina compendia in quattro righe la storia economica dell' italia post-bellica. Ah, come mi quadra. Ottima micro lettura per chi continua a parlare di "declino".

"...l' italiano si era abituato al boom degli anni 50 e 60, un boom prolungato artificiosamente dall' indebitamento e dall' inflazione degli anni 70, 80 e parte dei 90; sciagurate politiche pensionistiche e assistenzialismo al Sud, nonchè politiche distorsive sul mercato del lavoro hanno contribuito a creare un senso di eccessiva sicurezza basato su castelli fiscali di carta. Da qualche anno [grazie ai vincoli monetari e fiscali assunti in sede europea] i nodi sono venuti al pettine. Ed ecco il declino economico [che da sempre cova ma solo oggi è visibile]..."

Direi che manca solo una mazzatina al centro-sinistra degli anni 60, ovvero a quella forza politica che semino' leggi (pensioni, lavoro...) che più tardi contribuirono al dissesto.

Tutto bello e fila bene. ma forse facciamo i conti senza l' oste: avevamo in casa il Partito Comunista più forte d' Europa, e per le strade il terrorismo rosso aleggiava quando non imperversava.

Con un bubbone del genere Andreotti ha gioco facile nel dirci: voi, con tutta la vostra spocchia, non avreste potuto far di meglio.

Ma veniamo alle ricette. Per alzare i redditi il Prof. illumina alcune vie e io ci aggiungo del mio.
  1. Alzare la produttività: lavoriamo troppo poco e troppo in pochi, aliquote differenziate per le donne (ndr molto meglio differenziare i contributi, vedi punto sotto), altri incentivi ad entrare nel mondo del lavoro.
  2. Abbassare le tasse: finanziare la misura alzando l' età pensionabile e agendo sul pubblico impiego (pre pensionamenti, mobilità...).
  3. Alzare i salari puntando sull' innovazione incentivata dalla concorrenza.
  4. Alzare i salari contenendo l' inflazione mediante deregolamentazioni (es. grande distribuzione).
  5. Alzare i salari colpendo la classe dei privilegiati mediante abolizione della contrattazione collettiva e introduzione di un contratto unico.
  6. Add1: vendere i gioielli di famiglia e fare cassa con quelli.
  7. Abbassare gli oneri contributivi e dirottare la differenza su altri pilastri previdenziali.
  8. Add3. Le solite riforme, scuola, giustizia...
  9. Liberalizzazione delle utilities.