lunedì 14 aprile 2008

Assoluti naturali

Relativisti o Assolutisti?

Voi non lo so, il vostro cervello, a quanto pare, non puo' che essere assolutista.

In realtà a me non è ben chiaro quanto il programma della grammatica generativa tocchi l' annosa querelle.

La GG si limita a dirci che ci sono criteri naturali per formare frasi corrette.

Forse è poco per un assolutista DOC.

Un assolutista DOC necessita che venga tirato in ballo un concetto come quello di "verità".

Necessita quindi che esista un metodo attraverso cui spostare correttamente la verità da una proposizione all' altra. Necessita di una logica. Sì, affianco della sintassi occorre anche di una logica.

E fin qui poco male. In fondo alcuni elementarissimi principi logici possiamo ben immaginarceli come naturali.

Ma ancora non basta. Gestire il concetto di "verità" non basta. Bisogna trovare il modo più corretto per introdurlo nel discorso.

Il polacco Tarski ha tentato di formalizzare l' introduzione del concetto di Verità nel linguaggio.

Dovrebbe esistere qualcosa che chiamiamo realtà, in più dovrebbe esistere nella realtà qualcosa che "corrisponde" ad almeno una delle proposizioni del linguaggio.

Questa cosa che chiamiamo "realtà" funzionerebbe un po' come un linguaggio di grado zero mentre il linguaggio che utilizziamo per comuncare è di frado uno. Adottando un' altra termonilogia diremmo: linguaggio oggetto e metalinguaggio.

Se di fronte alla neve bianca dico che "la neve è bianca" allora dico una cosa vera.

Ecco che la "verità" entra nel linguaggio e puo' così essere correttamente, irradiata ovunque dalle regole "naturali" della logica ed espressa correttamente dalla sintassi.

Le condizioni di Tarski non semprerebbero proibitive, e men che meno "innaturali", tutti noi le sperimentiamo, eppure si sono beccate diverse critiche: cosa intende chi dice "la neve è bianca"? Per quanto semplice, non sembra che questa espressione sia priva di ambiguità.

La neve bianca è qualcosa di difficilmente isolabile, mettersi "di fronte" alla neve bianca è impresa improba, si sbaglia sempre angolazione e si finisce che ciascuno di noi si mette "di fronte" a qualcosa di diverso.

In queste condizioni, per raggiungere il nostro scopo, dobbiamo un po' accontentarci consolandoci con i difetti degli approcci alternativi.

Volendo quindi riassumere le condizioni che l' assolutista deve far sue:

  1. Là fuori deve esistere una realtà oggettiva. Il realista garantisce di questa esistenza.
  2. La realtà deve poter essere elaborata con correttezza oggettiva. Su questo punto garantisce il logico. Le logiche sono parecchie ma a noi basta un nucleo minimo.
  3. La realtà deve poter essere espressa con una correttezza oggettiva. E' un punto che sempre più linguisti (vedi link) cominciano ad adottare.