lunedì 7 aprile 2008

Assassini senza senso di colpa

Una piccola riflessione sull' ultima legge che regola la sicurezza sul lavoro.

"...Per quella che è la mia personale esperienza, i processi per infortunio sul lavoro non raggiungono lo scopo. Non rieducano, perché, quasi mai, il datore di lavoro o, in generale l’imputato, si sente colpevole, specie quando, a monte dell’infortunio, vi sia stato anche un errore del lavoratore; non fanno da deterrente, in quanto chi non fa prevenzione non teme il processo, mentre chi la fa, ha altre motivazioni; non puniscono, in quanto le pene non sono effettive. L’unico risultato effettivo che raggiungo è quello di far ottenere in tempi abbastanza celeri un risarcimento del danno alla vittima. Sanzionare eccessivamente in sede di vigilanza e per di più escludendo la possibilità di estinguere il reato con il meccanismo del decreto 758/94 è una completa sciocchezza, perché non favorisce i comportamenti virtuosi e crea solamente un inutile contenzioso, aggravando lo stato comatoso della giustizia. Un’efficace politica di prevenzione passa, necessariamente attraverso: a) una capillare diffusione della cultura della sicurezza; b) una capillare rete di controlli con applicazione di sanzioni che non possono essere troppo elevate in modo da incentivare la regolarizzazione; c) l’incentivazione, anche economica, delle prassi virtuose..."


add1 lasciar fare al mercato? Qualcuno si scandalizza. Di certo il mercato tiene conto del rischio. In altri termini, il lavoratore spesso lo accetta e se lo fa pagare eccome.

add2. Il modo per giustificare una legislazione ferrea in materia c' è sempre. Ed è sempre lo stesso: dissonanza cognitiva (irrazionalità). Nel campo degli infortuni (incidenti) sul lavoro entra in campo Akerlof.